Le borse europee hanno archiviato la giornata in progresso, tranne Milano che è rimasta sotto la parità, indebolita dal settore bancario. Il Ftse Mib (-0,40% a 18.848 punti) ha comunque recuperato gran parte delle perdite segnate nel corso della seduta grazie al miglioramento di Wall Street, a sua volta legato al recupero del petrolio. La borsa ha bocciato l’accordo sulla bad bank raggiunto dal governo italiano e dalla Commissione Ue, in quanto è troppo vago e non elimina la vulnerabilità legata alle sofferenze.
I dati macro americani non hanno avuto un impatto particolare sugli scambi: l’indice settimanale sulle richieste di mutui ha registrato un +8,8% su base mensile attestandosi a 472,8 punti, mentre le vendite di nuove unità abitative sono salite in dicembre del 10,8% a quota 544 mila.
In Europa Londra ha guadagnato l’1,33%, Francoforte lo 0,59%, Madrid lo 0,56%, Parigi lo 0,54%. A New York, intorno a metà seduta, gli indici viaggiavano contrastati: il Dow Jones avanzava dello 0,19%, mentre il Nasdaq era in calo dello 0,37%. Dopo le decisioni della Fed sui tassi, le vendite hanno colpito Wall Street, con il Dj a -1,08% e il Nasdaq -1,83%. Lo spread fra Btp decennali e Bund tedeschi è terminato in calo a 113.
A piazza Affari pesanti vendite sui titoli bancari: B.Popolare ha lasciato sul terreno il 7,8%, B.P.E.Romagna il 4,07%, Creval il 3,76%, B.Carige il 3,67%, Ubi B. il 3,23%, Unicredit il 3,04%, B.P.Milano l’1,84%, Mediobanca l’1,51% e Intesa Sanpaolo lo 0,97%. In controtendenza B.Mps (+1,14%).
Su di giri Stm (+4,41% a 6,27 euro) e Anima H. (+2,24% a 7,075 euro), che ha beneficiato dell’a.d. sui nuovi mandati istituzionali ottenuti nel mese di gennaio. In profondo rosso Saipem (-11,36% a 0,55 euro) nel terzo giorno di aumento di capitale, con i diritti che hanno segnato un +2,88% a 2,144 euro.
Nel resto del listino invariata De’ Longhi: Banca Imi ha abbassato il prezzo obiettivo da 23,2 a 22,9 euro con rating hold. Denaro su MailUp (+3,45% a 3 euro): dall’ultima equity research di EnVent Capital Markets sul titolo emerge che la società continua a sovraperformare l’indice di mercato, facendo registrare un incremento dell’8% nell’ultimo anno a fronte di un -14,8% dell’indice Ftse Aim Italia. Sopra la parità Piteco (+1,35% a 3,75 euro). Il presidente Marco Podini ha spiegato che l’obiettivo è arrivare al 2017 al mercato principale con il meccanismo del fast track: «Da questo ci aspettiamo molto in termini di visibilità soprattutto nei confronti degli investitori esteri».
Nei cambi, l’euro ha chiuso stabile a 1,0865 dollari in attesa delle comunicazioni della Fed. Ancora in arretramento lo yen a quota 118,72 sul biglietto verde e 129,01 sull’euro.
Per le materie prime, quotazioni del petrolio in recupero: a Londra il Brent guadagnava 1,50 dollari a 33,27 dollari e a New York il Wti era scambiato a 32,49 dollari, in progresso di circa un dollaro.