20.10.2020

Autostrade, i dubbi delle fondazioni. Ai fondi esteri il 60%, a Cdp il 40%

  • Il Corriere della Sera

L’offerta preliminare per l’88% di Autostrade arriva a tarda sera. Si tratta di una proposta non vincolante che immagina il prossimo 28 ottobre come termine tra le parti a cui seguiranno dieci settimane di due diligence per completare la procedura. Valuta la partecipazione di controllo del gestore circa 9 miliardi al netto di un miliardo per rimborsare gli eventuali risarcimenti per danni indiretti provocati dal crollo del ponte Morandi. L’offerta avviene attraverso una newco in cui Cassa Depositi deterrà il 40% e i fondi esteri, Blackstone e Macquarie l’altro 60% in maniera paritetica con dei patti parasociali che configurano la Cassa come socio di controllo del veicolo in modo da stabilirne i vertici. Il via libera arriva al termine di una giornata di incontri in videoconferenza tra esponenti delle fondazioni bancarie e del ministero del Tesoro in rappresentanza dei soci di Cassa Depositi. Il consiglio di amministrazione ha sciolto le ultime riserve dopo i chiarimenti chiesti dalle fondazioni nel Comitato rischi. Trapela lo scetticismo da parte delle fondazioni verso un’offerta che avrebbe potuto essere costruita in modo diverso se fosse stata coinvolto il fondo infrastrutturale F2i che non ha partecipato ai negoziati e avrebbe potuto raccogliere attorno a sé capitale da parte di casse previdenziali, fondazioni stesse e gruppi assicurativi. Nei tavoli di lavoro di questi ultimi due giorni per la verità è stato immaginato un suo coinvolgimento in una seconda fase. F2i dovrebbe entrare nel veicolo con una quota non rilevante diluendo proporzionalmente gli altri soci ma nulla è stato deciso e al momento è un’enunciazione di intenti contenuta nella proposta.