18.03.2015

Auto, l’Europa fa un altro passo avanti

  • Il Sole 24 Ore

Il mercato europeo dell’auto cresce del 7% a febbraio, con 958.145 immatricolazioni, ma il trend – positivo per il 18° mese consecutivo – è estremamente diversificato a seconda dei Paesi. Un’Europa non a due velocità, ma a velocità multiple. Anche se, nel complesso, l’incremento del mese scorso fa seguito alla crescita del 6,7% di gennaio ed al +5,7% dell’intero 2014.
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor, sottolinea come la crescita di febbraio sia sostenuta dai Paesi maggiormente penalizzati dalle politiche di austerità. Dunque Portogallo (+35,6%), Spagna (+26,1%), Irlanda (+24,3%) e Italia (+13,2%). Ma anche la disastrata Grecia cresce del 12,4%.
Mentre Romano Valente, direttore generale dell’Unrae, evidenzia come a trainare la ripresa siano i primi 5 mercati dell’Europa Occidentale: dunque Germania (+6,6%), Gran Bretagna (+12%) e Francia (+4,5%), oltre ad Italia e Spagna.
Senza dimenticare l’area al di fuori dell’euro che cresce a ritmo più sostenuto rispetto ai mercati della moneta unica, con la Repubblica Ceca in progresso del 28,2% e l’Ungheria del 18,9%.
Risultati che rispecchiano situazioni molto differenti. A partire dalla situazione italiana caratterizzata da una stagnazione degli acquisti delle famiglie ed un boom del noleggio. Anche se Quagliano avverte che una parte del noleggio potrebbe essere legato al noleggio a lungo termine a privati. Questo vorrebbe dire che la domanda delle famiglie potrebbe essere sottostimata, ma anche che sta cambiando radicalmente la percezione dell’auto da parte dei privati. D’altronde una ricerca di Autopromotec evidenzia come il 36,9% delle famiglie italiane sia preoccupato per il traffico, il 35,2% per le difficoltà di parcheggio, il 34,4% per l’inquinamento dell’aria ed il 30,6% per il rumore.
Più evidente, invece, la fiducia dei consumatori in Germania come motore della crescita delle immatricolazioni mentre la Gran Bretgana, al 36° incremento mensile consecutivo, beneficia di una politica di sostegno all’auto. Più articolata la situazione francese dove il governo è impegnato, con incentivi, a ridurre il parco vetture diesel per favorire l’introduzione di auto elettriche. Quanto alla Spagna, beneficia delle politiche di incentivi per il rinnovo del parco circolante.
Gli altri Paesi oscillano tra cali vistosi, come il -25,2% dell’Austria ed il -12,9% della Polonia, ed incrementi a due cifre come il +27,7% dell’Islanda ed il +12,8% della Romania. Est che frena e che accelera, a seconda dei Paesi. A dimostrazione che le tensioni internazionali influiscono in misura molto diversa a seconda delle situazioni locali.
Una realtà complessa, da affrontare con prodotti nuovi e con politiche commerciali mirate. In questa situazione il gruppo Fca è riuscito a crescere a ritmo molto superiore a quello del mercato. Con un incremento mensile dell’11,2%, Fca ha conquistato il 6,9% del mercato, grazie al boom di Jeep (+182,4%) ed alle crescite più contenute di Fiat (5,1%), Lancia Chrysler (5,6%) ed Alfa Romeo (1,4%) mentre i marchi di lusso perdono quota (-23,3%).
In testa alla classifica europea si rafforza Volkswagen (+11,1% ed una quota che sale al 25,4%), davanti a Psa (in calo all’11,3%) e Renault (dal 9,9 al 10,1% del mercato europeo). Stabile la Ford al 6,5%, seguita da Opel che scende dal 7,4 al 6,3% e precede le due tedesche Bmw (+16% ed una quota del 6,1%) e Daimler (+14,1% e 5,5% di quota). Tra le asiatiche crescite a due cifre per Nissan e Mitsubishi, progressi in linea con il mercato per Toyota e Kia, incrementi limitati per Hyundai, Volvo, Maza e Jaguar, flessioni per Suzuki e Mitsubishi.