Riduzione delle sanzioni delle Autorità di vigilanza, telecomunicazioni “maglia nera”, ruolo chiave di internet, consumatori sempre più consapevoli dei propri diritti. A grandi linee sono questi gli aspetti più significativi che emergono dal terzo Osservatorio sui consumatori, realizzato da I-Com (Istituto per la competitività ) che sarà presentato domani a Roma nell’ambito del convegno «Fast Track – L’innovazione al servizio dei consumatori».
Il rapporto dell’Istituto – think tank di studiosi, professionisti e manager che indaga potenzialità e zone critiche del sistema Paese sotto più angolazioni, tra le quali appunto il consumerismo – segnala una discesa del valore delle sanzioni irrogate alle aziende dalle Authority analizzate: Agcm (Antitrust), Garante della Privacy, Agcom (Comunicazioni) e Aeeg (Energia elettrica, gas e sistema idrico). Nel 2013 si sono attestate su un totale di 12,8 milioni di euro, confermando un trend già in atto: nel triennio 2011-2013 il calo degli importi è del 35% per l’Agcom, del 52% per l’Agcm e del -71% dell’Aeeg; segno meno, nel triennio, anche del numero delle sanzioni, salvo per il Garante della Privacy che ha quasi quadruplicato i volumi e raddoppiato i valori. Tra le condotte più sanzionate, ci sono, per l’Antitrust, la divulgazione di info scorrette sulle caratteristiche del prodotto e, per il Garante, l’utilizzo indebito dei dati di telefonia e la conservazione illecita dei dati personali.
«La continua contrazione dei valori – osserva Stefano Da Empoli, presidente di I-Com – può avere più di una spiegazione: una diversa policy delle singole Authority; il perdurare della crisi economica con una riduzione delle occasioni di contatto e quindi dei comportamenti lesivi nei confronti dei consumatori; la possibilità che le precedenti pratiche sanzionatorie abbiano funzionato da deterrente, incentivando la imprese a comportamenti più virtuosi. Quanto invece alla crescita delle sanzioni nell’ambito privacy e soprattutto nel settore delle Tlc, si lega al moltiplicarsi delle modalità di comunicazione: oggi abbracciano telefonia mobile e fissa, internet, email arrivando fino ai social network».
Non poco però ha anche giocato l’evoluzione del consumatore: secondo l’Osservatorio la maggior parte degli importi sanzionati (oltre 6,5 milioni di euro) proviene da segnalazioni fatte alle Authority dall’utenza. A favorire questo ruolo attivo è anche la diffusione di strumenti innovativi messi a disposizione dal web (moduli compilabili online, servizi clienti, disponibilità di informazioni).
Quanto ai settori considerati, sono il commercio e le telecomunicazioni a mettersi in evidenza con rispettivamente il 26% e il 47% in termini di condotte sanzionate (su un totale di 422) e il 34 e il 26% in termini di importi sanzionati. Del resto più Autorità possono intervenire sullo stesso settore e sulle tlc si concentra l’attenzione di ben tre organi vigilanti (Agcom, Garante Privacy e Antitrust).
Infine l’origine delle sanzioni: oltre la metà del valore (quasi 7 milioni di euro) arriva dall’Antitrust, seguita dal Garante e dall’Agcom (entrambe sui 2,2 milioni di euro) e dall’Aeeg (1,6 milioni). Per numero è invece il Garante privacy a predominare, anche per il bassi importi medi delle sanzioni (si va dai 4.800 euro nei trasporti e turismo fino a 60mila nella finanza). Più alte le sanzioni medie comminate dalle altre Autorità : il massimo per due condotte sanzionate dall’Antitrust nel settore dell’energia per un valore medio di 175mila euro.
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Il Sole 24 Ore
14/04/14
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