Dieci ispezioni per verificare la corretta applicazione delle tariffe idriche tra il 2012 e il 2015. Lo annuncia l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, che effettuerà i controlli da qui al 31 marzo 2016 insieme al Nucleo speciale per l’Energia e il Sistema Idrico della Guardia di Finanza. Si tratta della seconda campagna di ispezioni (la prima è stata effettuata l’anno scorso) da quando, nel luglio del 2012, un decreto ha attribuito all’Authority le funzioni di controllo e regolazione dei servizi idrici, con l’obiettivo di arrivare così a un sistema tarifario equo e trasparente, che pur garantendo gli investimenti necessari tuteli i clienti finali, salvaguardando in particolare le utenze economicamente disagiate. Non si tratta di ispezioni di routine: nel 2014 sono emerse diverse regolarità, «anche dell’ordine della decina di milioni di euro », ricorda l’Autorità. E infatti le associazioni dei consumatori accolgono l’annuncio con soddisfazione: «Un’ottima notizia, – dice Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori- considerate le numerose segnalazioni che riceviamo dai consumatori per bollette astronomiche o irregolari. Non basta, però, sanzionare i gestori del servizio o abbassare ex post le tariffe gonfiate. Si devono ridare i soldi ai consumatori che hanno pagato più del dovuto». Per l’Unc è inoltre inaccettabile che «ai consumatori si facciano pagare i costi di investimenti che poi non vengono fatti», a cominciare da quelli sulle reti che, ribadisce, «continuano ad essere un colabrodo». Analoga la posizione del presidente del Codacons Carlo Rienzi, che precisa che «se dai controlli delle autorità emergeranno violazioni delle norme da parte dei gestori del servizio idrico e comportamenti lesivi deidiritti degli utenti, non ci limiteremo ad accettare sanzioni e il ripristino della legalità, ma avvieremo le dovute azioni legali volte a far ottenere ai consumatori il giusto risarcimento dei danni subiti».
Come l’anno scorso, è stato scelto un campione di dieci gestori rappresentativi, distribuiti in tutto il territorio nazionale. Il sistema idrico al momento è in fase di evoluzione, e sono in atto molte operazioni di accorpamento e fusioni, ma è comunque diviso tra un gruppo di grandi gestori, un centinaio, che coprono il 70 per cento della popolazione, e una miriade di piccoli gestori comunali, circa 1800, e le ispezioni riguardano entrambe le categorie. Tra gli obiettivi principali, spiega un comunicato dell’Authority, «il controllo dell’esattezza degli importi addebbitati in bolletta, il rispetto degli obblighi di trasparenza delle fatture, la congruità dei dati trasmessi per la definizione delle tariffe, lo stato di realizzazione degli investimenti pianificati». Inoltre saranno effettuati controlli «presso le realtà interessate dal processo di avvio della gestione unica del servizio (prevista dal decreto ‘Sblocca Italia’), verificando lo stato di consegna degli impianti al gestore unico d’ambito e il rispetto delle tempistiche previste».