Cariverona crede nel management (ma non nel cda attuale, come non manca di sottolineare in ogni occasione pubblica) e mette mano al portafoglio ma senza svenarsi: aveva già venduto titoli Unicredit nelle settimane scorse, post aumento scenderà dal 2,2 all’1,8%. Solo nel 2015 era a quota 3,5%; investirà comunque «fino a 220 milioni». Farà di più Fondazione Crt, che salvo colpi di scena sottoscriverà pro-quota l’aumento; complessivamente il blocco delle Fondazioni dovrebbe attestarsi poco sopra il 5% (ora sono al 9). Degli altri grandi soci non si hanno ancora notizie ma, almeno in teoria, i grandi fondi esteri dovrebbero seguire l’aumento. È soprattutto a loro che guarderebbe l’ad, Jean Pierre Mustier, che secondo gli osservatori punta a costituire uno zoccolo duro di investitori di respiro internazionale (anglosassoni) intorno alla banca. La carta non mancherà, con 13 miliardi di aumento in arrivo.
Vittoria Puledda