16.05.2017

Atlantia lancia l’Opas su Abertis Sarà il gigante delle autostrade

  • La Repubblica
Atlantia ha rotto gli indugi ed ha annunciato, dopo oltre un mese di indiscrezioni, il lancio di un’offerta pubblica di acquisto e scambio su Abertis. Offerta “volontaria” da parte del gruppo italiano e “non sollecitata”, come ha sottolineato la società spagnola con uno scarno comunicato. Che ha aggiunto: «Il consiglio non si pronuncerà fino a quando sia legalmente obbligatorio». È proprio sul significato di questa dichiarazione che si gioca il futuro dell’operazione: i soci spagnoli diranno sì ad Atlantia e alla sua offerta, che valuta complessivamente Abertis 16,34 miliardi di euro? Giovanni Castellucci, ad del gruppo, ha concluso la sua presentazione agli analisti definendo l’operazione «win-win-win», un affare per tutti. Nei giorni passati aveva sempre subordinato il lancio a che l’Opas fosse “amichevole” e ieri ha aggiunto che con Criteria-Caixa (primo azionista di Abertis) non ci sono accordi formali ma un dialogo «intenso e continuo».
Sul piatto Atlantia ha messo 16,5 euro per azione (ieri il titolo a Madrid ha chiuso a 16,36 euro, in calo dello 0,5%) ma i soci potranno scegliere anche di concambiare azioni Abertis – fino ad un massimo del 23,2% del capitale – con azioni “speciali” Atlantia, che non potranno essere cedute fino al 15 febbraio 2019 (oppure decidere per una soluzione mista cash-azioni). È la strada che potrebbe prendere la Caixa, che attualmente controlla il 24,2% del capitale di Abertis (al netto delle azioni proprie della società): nel caso in cui i soci spagnoli sfruttassero fino in fondo l’opportunità del concambio in azioni sarebbero il secondo azionista, con il 16,4% del futuro capitale di Atlantia, con il diritto di nominare tre consiglieri (su diciotto); la famiglia Benetton scenderebbe dal 30,6 al 25,5%. Atlantia ha promosso l’offerta sul 100% della società, ma in caso di adesione più bassa non mira al delisting, così come ha annunciato che le due società manterranno sede e nome distinti.
Se il compromesso trovato su prezzo e governance darà esito positivo (l’obiettivo è di chiudere nel quarto trimestre dell’anno) nascerà il primo gruppo mondiale autostradale (il terzo è Gavio) con 14 mila chilometri di asfalto e un Ebitda proforma a fine 2016 di 6,6 miliardi. Castellucci ha anche aggiunto che dal primo anno di integrazione ci sarà un incremento del dividendo per tutti i soci (ieri il titolo ha fatto +2,48%). In caso di successo dell’offerta, infine , il gruppo cederà una quota della spagnola Cellnex sufficiente ad evitare l’Opa a cascata.