Una settimana fa Alexandre de Juniac, il numero uno di Air France-Klm, aveva lanciato strali contro l’accordo tra Alitalia e Etihad. «Se capiremo che si tratta di un’offerta ostile — aveva dichiarato — allora potremmo uscire dal capitale di Alitalia». Ma ieri, a 24 ore dall’annuncio del via libera alla trattativa finale tra le due compagnie, lo stesso de Juniac ha sotterrato l’ascia di guerra aprendo, di fatto, all’accordo tra Roma e Abu Dhabi: «Si tratta, probabilmente, di una operazione amichevole» ha tagliato corto. Anche se oggi il peso dei francesi in Alitalia è crollato dal 25% detenuto fino a ottobre, al 7% odierno, viene a cadere un possibile ostacolo all’ingresso degli arabi a Fiumicino. Una dichiarazione che potrebbe accelerare i preparativi per un matrimonio da celebrare entro fine giugno.
Intanto Alitalia e Etihad, in attesa della fusione, hanno dato il via ieri al primo accordo comrimettendo merciale della nuova era con “Italiani nel Mondo” 2015 che in contemporanea con l’Expo milanese lancerà nuove tariffe promozionali per attrarre potenziali clienti sparsi per il globo di origine italiana. Ma il clima a Fiumicino nelle ultime ore potrebbe volgere al perturbato a leggere le dichiarazioni della Uil Trasporti che col suo segretario generale Claudio Tarlazzi, invita tutti alla cautela: «Prima vediamo il piano industriale per il risanamento e lo sviluppo dell’azienda. Solo dopo dovrà essere fatta un’attenta analisi sulla dimensione degli organici in relazione al piano industriale e solo a valle di tale analisi si potrà comprendere la dimensione degli eventuali esuberi».