Oltre 380 domande presentate: a tanto ammontano le istanze inoltrate al ministero dello Sviluppo economico dalle micro, piccole e medie imprese per richiedere l’agevolazione in favore della «Digital transformation» dei processi produttivi relativi ai settori manifatturiero, commercio, turismo e beni culturali. L’incentivo mira a supportare competitività e investimenti innovativi delle pmi in tecnologie abilitanti relative al piano nazionale Impresa 4.0. L’agevolazione viene concessa sul 50% dei costi e delle spese ammissibili a contributo e poggia su due gambe:
– il 10% viene concesso sotto forma di contributo;
– 40% come finanziamento agevolato.
La misura è stata avviata lo scorso mese di dicembre e a sua disposizione ci sono ancora oltre 50 mln di euro, cioè metà del budget complessivo messo a disposizione dal MiSe, consistente in 100 mln di euro.
Le micro, piccole e medie imprese interessate potranno, anche in forma aggregata, continuare a presentare nei prossimi giorni le domande per l’incentivo.
A disciplinare l’agevolazione sulla «Digital transformation» è stato un decreto direttoriale MiSe del 9 giugno 2020, attuativo dell’articolo 29, commi da 5 a 8, del decreto Crescita (n. 34/2019, convertito nella legge 58/2019).
Successivamente, con un altro decreto direttoriale del primo ottobre 2020 sono stati definiti, i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazioni, ma anche i punteggi, le condizioni e le soglie minime di ammissibilità delle stesse domande, nonché criteri per la determinazione e la rendicontazione delle attività e dei costi ammissibili, gli oneri informativi a carico dei soggetti proponenti e gli ulteriori elementi utili a definire la corretta attuazione dell’intervento agevolativo.
Possono beneficiare delle agevolazioni solo le pmi che, alla data di presentazione dell’istanza:
- risultino iscritte come attive nel Registro imprese;
- operino in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio;
- abbiano conseguito, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a 100 mila euro.
- dispongano di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese;
- non siano sottoposte a procedura concorsuale e non si trovino in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente a normativa vigente.