Confcommercio si attende un rimbalzo del Pil nel terzo trimestre con una crescita del 10% rispetto all’ultimo quarto e una riduzione del 9,5% nel confronto annuo (+2,6% nel solo mese di settembre) ma il rimbalzo «non salverà molte imprese del terziario dalla chiusura». In una nota l’associazione sottolinea come ad agosto i consumi dell’indicatore Icc siano scesi dell’8,7% con una «situazione drammatica per i servizi ricreativi (-61,6%), gli alberghi (-35%) e i pubblici esercizi (-26%)».
«Il terzo trimestre, caratterizzato da un progressivo, seppure complesso, ritorno alla normalità, si chiude con molte incognite» spiega l’associazione guidata da Carlo Sangalli.
«I miglioramenti produttivi — prosegue l’analisi — ed i tentativi di recupero continuano ad essere disomogenei sia a livello settoriale, sia territoriale. Le famiglie continuano a mantenere atteggiamenti ambivalenti nei confronti del consumo, tra voglia di ritorno alla vita pre-pandemia e paura per il futuro (sanitario ed economico)».
E «particolarmente difficile resta la situazione per molti segmenti dei servizi. Il ritorno sui livelli precedenti la pandemia appare lontano, soprattutto per le funzioni legate al tempo libero, ai trasporti ed al turismo, per il quale un andamento meno disastroso ad agosto ha solo attenuato il calo pregresso».