È durato poco più di mezz’ora l’incontro tra il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, e il commissario straordinario di Alitalia, Luigi Gubitosi, per fare il punto della situazione della compagnia aerea. Domani i tre commissari incontreranno i sindacati. «I commissari vanno lasciati lavorare», ha osservato Calenda. «Adesso è il momento di parlare poco e di lavorare molto».
Tra i rappresentanti dei lavoratori, la Uilt ha proposto di congelare il contratto di lavoro e di garantire la continuità . «È per noi palese l’ultrattività del Ccnl Alitalia, scaduto il 31 dicembre scorso, fino al suo rinnovo», ha affermato il segretario generale Claudio Tarlazzi. «Ciò trova ulteriore conferma nell’accordo intercorso tra le parti sociali il 24 febbraio, in cui Alitalia riconosce il Ccnl e le sue parti normative e retributive, con un impegno a rinnovarlo entro il 31 maggio.
L’attuale situazione economico-finanziaria di Alitalia non consente un rinnovo che aumenti le retribuzioni: così non può neppure tagliarle, considerata la necessità di agire sugli altri aspetti che hanno determinato lo squilibrio economico dell’azienda, tra i quali non c’è responsabilità del lavoro. La cosa più sensata sarebbe quella di congelare le attuali retribuzioni per un periodo da definirsi». Contemporaneamente, ha avvertito Tarlazzi, occorre garantire agli utenti la piena continuità operativa di Alitalia «senza frapporre alcun limite temporale, ma trovando le giuste soluzioni per il suo sviluppo, facendo venir meno quella sfiducia che potrebbe determinare una pericolosissima caduta delle vendite dei biglietti, precludendo ogni possibilità di rilancio».