Il commissario di Alitalia, Luigi Gubitosi, è fiducioso, anche se prudente, sulla possibilità che la compagnia aerea venga venduta per intero. «Assolutamente sì», ha risposto, «ma è molto preliminare commentare su offerte che abbiamo appena ricevuto». Gubitosi ha incontrato il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda.
Concetto che è stato ribadito dal ministro dei trasporti Graziano Delrio: «Il governo, alla luce delle 32 manifestazioni d’interesse per Alitalia, ribadisce che la sua priorità è che la società venga ceduta in blocco e non attraverso un suo frazionamento in più segmenti».
Il commissario ha annunciato che le 32 offerte pervenute saranno esaminate velocemente: «È presto per dare una valutazione, è arrivato un numero elevato di offerte, le esamineremo una per una per vedere la consistenza. Abbiamo deciso con il ministro di mantenere la totale riservatezza. La prossima fase è proprio l’esame delle numerose offerte che sono arrivate, guardandole una per una per verificare la serietà e i requisiti di chi le ha fatte. Dopodiché decideremo chi ammettere alla data room. I prossimi giorni saranno dedicati alla selezione e all’interazione con le controparti. Ci dedicheremo a valutare i dossier».
Intanto la compagnia intende ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per 1.358 addetti, di cui 311 (tutti del personale di terra) a zero ore: lo ha riferito il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo, al termine dell’incontro con l’azienda al ministero del lavoro. «Per quanto riguarda il personale navigante la Cigs è a rotazione, da un massimo di cinque giorni al mese a un minimo di 1,5 giorni, e riguarda 190 piloti e 340 assistenti di volo. Per il personale di terra la cassa riguarda 828 addetti. Alcuni settori, come il check-in e il ground, non prevedono cassa integrazione a zero ore, mentre in altri settori e in misura molto diversa l’azienda vorrebbe mettere in cassa integrazione a zero ore 311 dipendenti. In linea di massima la proposta non ci sembra accettabile, visto che la cassa integrazione a zero ore concentrata in alcuni settori si tradurrebbe in esuberi veri e propri».