26.07.2013

AgCom: lotta ai siti pirata, ma salvo chi scarica

  • La Repubblica

ROMA — Non è la bomba atomica che qualcuno temeva. «La definirei semmai un laser — dice il Garante delle Comunicazioni Angelo Marcello Cardani — un’arma convenzionale puntata sui veri cattivi, i veri pirati della Rete». E in effetti le norme a tutela del diritto d’autore, il Garante le offre a consultazione pubblica da ieri prima di renderle definitive a febbraio del 2014, sono prudenti e anche molto, molto semplici.
Punto primo: nessuna spedizione punitiva partirà contro chi scarica da Internet, «contro la mamma – continua Cardani – che mette su Youtube il filmino del compleanno della bimba con una canzone di Elton John in sottofondo ». I francesi hanno tentato un attacco di massa a migliaia di “scaricatori illegali”, ma «ora ripensano la loro legge, la famosa Hadopi, perché non pare efficace ». Bersaglio delle norme italiane
saranno i pirati veri. Gente che non guida più romantici galeoni, ma autentiche portaerei del crimine. Antonio Martusciello, uno dei quattro commissari che lavorano con Cardani e “padre” delle nuove regole, spiega che i «siti da intercettare sono 180». E non conta se siano situati all’estero, «il fatto che il film o il videogioco o il software illegale siano scaricati in Italia – conferma Martusciello – ci autorizza ad intervenire». Ma come, alla fine? «Nostri interlocutori », spiega Francesco Posteraro, l’altro papà del provvedimento, «saranno i provider. A loro potremo chiedere la rimozione di un singolo contenuto illecito. Saranno sempre loro a impedire l’accesso ai siti che classificheremo come fonti di una “pirateria di massa”». I tempi saranno rapidi. «Se un sito dovesse diffondere un film di prima visione prima ancora del suo arrivo nelle sale – insiste Posteraro – se dovessimo accertare un danno economico forte, allora la nostra decisione arriverà in soli 10 giorni». Casi meno urgenti saranno risolti in 45 giorni.
Può capitare che un giovane cantante indovini il pezzo della vita. Che un produttore indipendente investa tutti i suoi soldi in un film opera prima. Che un giornale indovini una serie di scoop. E che simili creazioni finiscano tutte in Rete, gratis. Il giovane cantante, il produttore, l’editore del giornale avranno il diritto di chiedere che il brano, il film, l’edicola pirata, la rassegna stampa abusiva spariscano dal sito sotto accusa.
Se la protesta viene ignorata, cantante produttore ed editore compileranno un modulo per appellarsi al Garante, che farà propria la diffida alla cancellazione.
«Il sito sotto accusa», nota Martusciello, «potrà difendersi. Il contraddittorio sarà assicurato al massimo». Ma chi si ostinasse a regalare l’opera protetta, e fosse poi riconosciuto colpevole, riceverà una sanzione. Da 10 mila euro fino a un massimo (teorico) di 258 mila e spiccioli. «Contro la multa», sottolinea il garantista Posteraro, «sarà possibile un ricorso al Tar». «La nostra proposta », conclude Cardani, «risponde ai tanti pirati che scendono dalle navi, ai tanti black bloc della Rete che si confondono tra la gente perbene bocciando ogni ipotesi di disciplina anche la più prudente ».
Sempre ieri, il Garante ha dato un prima via libera al progetto di Telecom che punta a separarsi dalla propria chilometrica rete di cavi. Il Garante accerta che il piano è conforme alle indicazioni dell’arbitro europeo (il Berec) è che è credibile. In sostanza, la separazione prospettata è un passo in avanti rispetto alla condizione attuale (che è già di separazione funzionale, ma limitata). L’impatto del progetto sui mercati e sui concorrenti sarà valutato in una “analisi mirata”, per la quale il Garante si prende 120 giorni.