13.11.2025

A2A entra nei data center. Al via acquisizioni all’estero

  • Il Corriere della Sera

A2A entra nel business dei data center. Lo ha annunciato ieri il ceo Renato Mazzoncini durante la presentazione dell’aggiornamento del piano strategico al 2035 e dei conti dei 9 mesi, chiusi con ricavi oltre 10 miliardi (+12%) e un utile netto a 581 milioni in calo del 19% per il minor apporto dell’idraulicità. Ma non solo. Il gruppo controllato dai Comuni di Milano e Brescia punta a sbarcare all’estero, con una parte delle risorse che potranno essere utilizzate per acquisizioni. Gli investimenti a piano sono stati aumentati da 22 a 23 miliardi.

Tra questi, figurano anche 1,6 miliardi per i data center, che — calcola A2A — daranno un ebitda aggiuntivo di 400 milioni in arco piano. «Saremo un partner energetico per gli operatori in grado di offrire non solo la fornitura di energia ma anche l’allaccio diretto alla rete di distribuzione e la gestione termica, ma diventeremo anche uno sviluppatore diretto di infrastrutture attrezzate, principalmente in Lombardia». Dei «55 giga» di richieste per data center in essere attualmente in Italia, Mazzoncini prevede che «ne saranno messe a terra tra 2,3 e 4,6 giga». Inoltre, se dopo la crisi con la Russia nel 2022 tutti gli investimenti erano destinati al nostro Paese, d’ora in poi A2A guarda anche all’estero. A piano, sono rimasti liberi (non hanno ancora un’allocazione specifica) 7 miliardi. «Guardiamo sia a entrare nella gestione integrata dei rifiuti (dalla raccolta alla termovalorizzazione) nella Penisola Iberica e nel Regno Unito — ha spiegato il ceo — sia allo sviluppo delle rinnovabili e alla gestione dei clienti dell’energia elettrica in mercato quali la Germania e la Polonia».

Sul titolo sceso del 9,3% Mazzoncini commenta: «Negli ultimi mesi era salito del 30%, si è trattato di prese di beneficio». La guidance sull’utile 2026 è stata rivista da circa 700 a 630/660 milioni.