Mariano Rajoy chiede aiuto all’Europa perché sostenga il debito della Spagna: «È questa la vera emergenza», dice il premier conservatore reclamando gli acquisti di bonos da parte della Bce e del fondo salva-Stati Ue per raffreddare i tassi. Madrid non può uscire a mani vuote dal vertice di Bruxelles: le stime sul Pil prospettano una recessione ancora lunga, in un Paese con un tasso di disoccupazione già al 25%; mentre le proiezioni sul deficit fanno presagire una nuova crisi di credibilità.
«La Spagna non potrà continuare a lungo a finanziarsi ai tassi attuali di mercato», ha detto premier in Parlamento mentre i rendimenti dei bonos decennali rimanevano anche ieri a ridosso del 7%. «Ci sono – ha spiegato Rajoy – molte istituzioni ed entità finanziarie che non hanno più accesso al mercato. Sta succedendo in Spagna, succede in Italia e in altri Paesi, ecco perché si tratta di un problema cruciale». La Spagna è a favore dell’unione bancaria e dell’unione di bilancio nell’Eurozona, «ma c’è – ha spiegato il leader conservatore – una questione più urgente ora ed è quella del rifinanziamento. Stiamo attraversando una congiuntura economica molto difficile, le misure adottate a livello nazionale non sono più sufficienti. Abbiamo bisogno di iniziative forti e chiare dall’Europa».
Al termine di una teleconferenza straordinaria per esaminare le domande di aiuti presentate da Spagna e Cipro, l’Eurogruppo ha fatto sapere che «fornire assistenza alla Spagna è giustificato per salvaguardare la stabilità finanziaria nell’Eurozona», spiegando che «il prestito chiesto da Madrid per ricapitalizzare le banche sarà condizionato a specifiche riforme del settore finanziario che includano piani di ristrutturazione in linea con le regole europee». I ministri europei hanno anche indicato un fabbisogno delle banche iberiche di 51-62 miliardi di euro al quale aggiungere «un margine di sicurezza addizionale soggetto alla valutazione europea in collegamento con Bce, Eba e Fmi», comunque «ben dentro l’impegno definito dall’Eurogruppo di un prestito fino a 100 miliardi in totale». Sarà il Frob, il fondo per la ristrutturazione ordinaria delle banche, a ricevere le risorse ma «il Governo spagnolo resterà pienamente responsabile e firmerà il memorandum d’intesa e l’accordo sull’assistenza finanziaria». L’Eurogruppo assicura inoltre che l’impegno sul risanamento – che dovrebbe ridurre quest’anno il deficit al 5,3% del Pil dall’8,9% del 2011 – «sarà verificato strettamente e regolarmente in parallelo con l’assistenza finanziaria».
Ma l’economia spagnola continua ad avvitarsi su sé stessa, tra tagli, tasse e recessione: secondo le prime analisi della Banca di Spagna sui consumi privati «nel secondo trimestre, l’attività economica è scesa a un ritmo più intenso rispetto ai primi mesi del 2012», quando la contrazione del Pil era stata dello 0,3 per cento.
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Il Sole 24 Ore
28/06/12
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