Lo spostamento della data a condizione che abbiano presentato, entro il 7 luglio 2015, almeno l’80% delle dichiarazioni. È questo il contenuto dell’articolo 1 sull’attività di assistenza fiscale per l’anno 2015 del dpcm firmato ieri da Pier Carlo Padoan, ministro dell’economia, e Matteo Renzi, presidente del consiglio che stabilisce la proroga degli invii del 730 precompilato.
Il rinvio, dato per certo dai professionisti che in questi giorni stanno portando avanti la campagna 730 online 2015, si applicherà in buona sostanza al residuo 20% delle trasmissioni. Il tutto per garantire che i conguagli da parte dell’Agenzia delle entrate arrivino puntuali nelle buste paghe dei contribuenti a luglio. Lo slittamento si applica però esclusivamente ai Caf e agli intermediati non ai singoli contribuenti che faranno da soli la dichiarazione. Attualmente 1.200.000 contro quasi 10 milioni di dichiarazioni scaricate massivamente dai Caf.
In questi giorni inoltre i Caf hanno pressoché ultimato la gestione dei 730/4 per i pensionati. Anche in questo caso il rispetto del timing è stato dettato dalla necessità di far smaltire le pratiche all’istituto di previdenza che eroga le pensioni per far avere entro agosto i rimborsi dovuti.
Nei preamboli del decreto si legge che la proroga è stata concessa per il corretto svolgimento dei relativi adempimenti legati alle precompilate, tenendo conto delle esigenze dei contribuenti e dell’amministrazione finanziaria.
E proprio sulle tempistiche dei pagamenti dal sito dell’Agenzia delle entrate fanno sapere che se dalla dichiarazione emerge un credito o un debito il relativo rimborso o trattenuta avviene con le stesse modalità del 730 ordinario.
Quindi, se dal 730 precompilato, accettato senza modifiche oppure modificato, emerge un credito da rimborsare, il contribuente otterrà il rimborso direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. Se, viceversa, emerge un debito, il datore di lavoro o l’ente pensionistico effettuerà la trattenuta. La somma sarà accreditata (o trattenuta) nella busta paga o nella rata di pensione a partire, rispettivamente, da luglio e agosto/settembre.