08.05.2025

L’equo compenso è incompatibile con la libera concorrenza? La Scala su Blast

  • Blast

Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere l’istruttoria avviata dall’AGCM contro il Consiglio Nazionale Forense: secondo l’Antitrust, la disciplina sull’equo compenso, così come recepita nel codice deontologico, potrebbe costituire un’intesa restrittiva della concorrenza, in contrasto con l’art. 101 del TFUE.

Ma possiamo davvero considerare gli avvocati come “imprese” e il CNF come un’associazione di imprese? E soprattutto: è giusto che l’equo compenso venga trattato alla stregua di un vincolo anticoncorrenziale?

La Legge 49/2023 nasceva per tutelare la dignità professionale di avvocati e altri lavoratori autonomi, soprattutto nei rapporti con i “grandi clienti” (banche, assicurazioni, PA…). Ma il nuovo art. 25-bis del codice deontologico si applica a tutti i rapporti, e questo secondo l’AGCM potrebbe essere problematico.

Intanto, ci si interroga sugli effetti reali di questa normativa: ha davvero inciso sui redditi dei professionisti? O è solo uno strumento teorico ancora poco incisivo?

Nell’approfondimento pubblicato su Blast, Simone Mascelloni, Senior Associate del Gruppo, analizza tutti i punti chiave della vicenda.