Nella giornata di martedì 22 ottobre, le Commissioni Giustizia di Camera e Senato hanno espresso parere favorevole al “Correttivo” della riforma Cartabia del processo civile, approvato dal Governo il 15 febbraio scorso (Atto n. 137-bis).
Il medesimo schema di decreto era già stato trasmesso alle Commissioni nel mese di marzo, ma questo era poi tornato alle Camere perché alcune osservazioni delle Commissioni non erano state recepite dall’Esecutivo.
Ne avevamo parlato nella nostra flash news del 02 c.m., dal titolo “Il decreto correttivo della Riforma Cartabia torna nuovamente alle Camere”, riservandoci di tenervi aggiornati su ogni altro successivo sviluppo.
Quel momento è arrivato.
Nel parere favorevole della commissione Giustizia del Senato si leggono, infatti, precise indicazioni circa la necessità di:
- eliminare i formalismi nelle tecniche di redazione degli atti;
- eliminare le dichiarazioni poste a carico degli avvocati nelle notifiche P.E.C.;
- introdurre un’interlocuzione formale tra l’ufficiale giudiziario e il creditore, che consenta al difensore del secondo di indicare quali crediti sottoporre a pignoramento, nel caso in cui siano stati rinvenuti più crediti presso terzi. oppure più beni mobili o immobili dopo la comunicazione dell’estratto del verbale al creditore;
- eliminare l’obbligo di notificare l’avviso di iscrizione a Ruolo nei confronti del debitore esecutato.
Questi, dunque, i tratti salienti di un “Correttivo” che dovrà essere approvato entro venerdì primo novembre dal Consiglio dei Ministri.
Non resta quindi che attendere, atteso che, se tali modifiche dovessero essere recepite, i benefici sarebbero evidenti, anche solo nel caso in cui venisse eliminato l’obbligo di notificare l’avviso di iscrizione a Ruolo al debitore esecutato.