15.10.2024 Icon

Improcedibilità del ricorso in Cassazione per mancato deposito della relata

La Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza in commento, ha affermato il seguente principio di diritto: “la previsione – di cui all’art. 369, comma 2, n. 2, c.p.c. – dell’onere di deposito a pena di improcedibilità, entro il termine di cui al comma 1 della stessa norma, della copia della decisione impugnata con la relazione di notificazione, ove questa sia avvenuta, è funzionale al riscontro, da parte della Corte di Cassazione – a tutela dell’esigenza pubblicistica (e, quindi, non disponibile dalle parti) del rispetto del vincolo della cosa giudicata formale – della tempestività dell’esercizio del diritto di impugnazione, il quale, una volta avvenuta la notificazione della sentenza, è esercitabile soltanto con l’osservanza del cosiddetto termine breve”.

La vicenda oggetto di ricorso riguardava un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Napoli, finalizzato alla restituzione di una somma di denaro.

L’ingiunto si opponeva e il Tribunale, ritenuta fondata l’eccezione di prescrizione, accoglieva l’opposizione e revocava il decreto ingiuntivo opposto.

L’opposto adiva la Corte d’Appello di Napoli, la quale dichiarava nulla la sentenza di primo grado, per omissione relativa alla concessione dei termini ex art. 190 c.p.c.; tuttavia, decideva la causa nel merito rigettando i restanti motivi.

L’opposto adiva la Suprema Corte che dichiarava, con proposta di definizione acceleratadel giudizio ex art. 380 c.p.c., il ricorso in cassazione improcedibile. Per i giudici di legittimità ciò che rileva è l’aspetto legato al deposito nel termine di venti giorni, ex art. 369 c.p.c., della relata di notifica della sentenza di appello notificata, in virtù del decorso del termine breve di impugnazione di sessanta giorni.

Innanzitutto, l’art. 369 c.p.c. non consente di distinguere tra il deposito della sentenza impugnata e il deposito della relazione di notificazione, con la conseguenza che anche la mancanza di uno solo dei due documenti determina l’improcedibilità del ricorso.

La declaratoria di improcedibilità può essere evitata se il deposito del documento mancante avviene in un momento successivo, purché entro il termine di venti giorni dalla notifica del ricorso per cassazione, o qualora il documento mancate sia nella disponibilità del giudice perché prodotto dalla controparte o perché presente nel fascicolo d’ufficio. L’improcedibilità, invece, non può essere evitata allorquando il deposito avvenga oltre il termine di venti giorni, in quanto consentire il recupero dell’omissione mediante la produzione a tempo indeterminato con lo strumento dell’art. 372 c.p.c. vanificherebbe il senso del duplice adempimento del meccanismo processuale.

Autore Michela Mortillaro

Trainee

Milano

m.mortillaro@lascalaw.com

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