31.10.2023 Icon

Documenti depositati in primo grado: profili di rilievo in appello

Il documento depositato in primo grado può essere acquisito anche in grado di appello, se la parte ne fa espressa richiesta. Se il documento non è più disponibile, può essere prodotto in copia.

L’ordinanza in commento analizza il tema dell’acquisizione di un documento prodotto in primo grado e dell’efficacia del fatto storico ivi contenuto, al di là del grado di giudizio in cui viene depositato.

Nel caso di specie, veniva emessa una ingiunzione di pagamento in favore di un professionista che aveva prestato la propria opera di CTU all’interno di un giudizio, in un primo momento, limitatamente ai quesiti posti dal Giudice.

Le parti conferivano al nominato CTU ulteriore incarico, allargando così i quesiti su cui era stato chiamato a pronunciarsi.

Il decreto ingiuntivo veniva opposto e la sentenza resa all’esito del giudizio di primo grado veniva riformata dalla Corte di appello dell’Aquila, che accoglieva l’opposizione, rilevando che mancava la prova del conferimento di incarico.

Infatti, come argomentato dalla Corte d’Appello, tra la documentazione prodotta dal professionista in sede di gravame, non si era rinvenuto il quesito posto al CTU, l’elaborato peritale e la sentenza di primo grado, documenti dai quali si sarebbe potuta evincere la tipologia di attività prestata in favore degli ingiunti.

La questione veniva rimessa alla Suprema Corte.

Il Collegio rilevava che la Corte di appello aveva fondato la decisione esclusivamente sui documenti materialmente rinvenuti nel fascicolo di appello.

Tuttavia, avrebbe dovuto tenere conto dei documenti richiamati dalla parte negli scritti difensivi e contenuti nel fascicolo della fase monitoria, che era stato acquisito nell’altro giudizio di appello connesso.

Avverso il decreto ingiuntivo erano infatti state promosse due distinte opposizioni.

La Suprema Corte richiamava il principio di “non dispersione della prova nel giudizio di appello”, secondo cui il giudice ha il potere e dovere di esaminare un documento ritualmente prodotto dalla parte in primo grado, laddove essa ne faccia espressa richiesta.

Il giudice di appello può porre a fondamento della propria decisione il documento prodotto in formato cartaceo e non più rinvenibile, purché ne sia riportato il contenuto che sia stato trascritto o indicato nella decisione impugnata o in altro provvedimento o atto del processo.

Può altresì ordinare alla parte interessata di produrlo in copia o in originale.

Il principio che se ne ricava è che il fatto storico rappresentato in un documento spiega una efficacia che non si esaurisce nel singolo grado di giudizio.

Nel caso di specie, la Corte di Appello, errando, si era limitata alla disamina dei documenti depositati nel fascicolo di causa e su questi fondato la propria decisione.

Diversamente, avrebbe dovuto esaminare anche il documento ritualmente prodotto in primo grado che era stato acquisito nel giudizio di appello connesso.

Cass. civ., sez. II, ord., 9 ottobre 2023, n. 28287

Autore Beatrice Vallone

Associate

Milano

b.vallone@lascalaw.com

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