Lo scorso 21 maggio 2024 è stato pubblicato il Rapporto Immobiliare 2024 sul mercato residenziale, a cura dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (OMI) in collaborazione con l’ABI, l’Associazione bancaria italiana.
L’indagine analizza i dati relativi al 2023 e fornisce una fotografia del mercato immobiliare italiano, in termini di compravendite, mutui ipotecari e locazioni.
In generale lo studio rileva che il mercato delle compravendite di abitazioni in Italia nel 2023 ha coinvolto circa 2,3 milioni di soggetti, con il 56 per cento dei partecipanti come venditori ed il 44 per cento come acquirenti. La quasi totalità degli acquirenti (96 per cento) è una persona fisica. Considerando le sole persone fisiche e distinguendo le stesse per classi di età, si osserva come gli acquisti di abitazioni nel 2023 siano in maggior parte effettuati da soggetti con età compresa tra 31 e 50 anni, che rappresentano poco meno del 50 per cento del totale dei soggetti acquirenti (47 per cento). Di contro, quasi il 50 per cento dei venditori (49,4 per ceno) si collocano per lo più nella fascia di età oltre i 60 anni.
Il totale del numero di abitazioni compravendute in Italia risulta pari a 709.591 e quindi circa 75.000 in meno rispetto all’anno precedente, con una contrazione del 9,7 per cento. Si registra, quindi, un’inversione del trend di crescita dei volumi in atto dal 2014, interrotto solo dal forte calo del 2020 (meno 7,7 per cento) indotto dalla crisi pandemica.
La diminuzione delle compravendite ha riguardato tutto il territorio nazionale. Infatti, sono 4.972 i comuni nei quali sono state compravendute meno di 50 abitazioni, tra cui 65 comuni con nessuna compravendita nel 2023 (erano 51 nel 2022, 88 nel 2021). Risultano 199 i comuni nei quali si sono superate le 500 abitazioni compravendute, in diminuzione rispetto ai 219 del 2022 e ai 214 del 2021.
Analizzando nello specifico i dati delle compravendite relativi alle otto principali città italiane per popolazione la contrazione si conferma, in maniera ancora più accentuata e senza eccezioni, con un calo dell’11,6 per cento rispetto al 2022.
La diminuzione risulta più accentuato in particolare per il mercato residenziale della città di Bologna (meno 16,1 per cento, rispetto al 2022), e della città di Roma (meno 14,4 per cento). Piuttosto elevati risultano i decrementi anche a Milano e a Firenze, che registrano un calo di compravendite intorno al 13per cento sul 2022. Milano rimane, comunque, tra le grandi città, quella con l’indice della dinamica di mercato più elevato, con IMI pari al 3 per cento, seguita da Torino (2,95 per cento) e Genova (2,58 per cento). In termini assoluti Roma si conferma come la città italiana con il maggior volume di compravendite di abitazioni, con un volume di transazioni che supera le 34.000 unità.
Con riferimento ai dati relativi ai mutui ipotecari, nel corso del 2023, si registrano quasi 270 mila acquisti di abitazioni assistiti da mutuo ipotecario, e quindi circa 100 mila in meno rispetto al 2022. Le compravendite assistite da mutuo ipotecario registrano quindi una netta inversione di tendenza rispetto ai livelli registrati nel 2022, già in calo rispetto al livello del 2021, risentendo in questo biennio della fase di rialzo dei tassi di interesse.
Tra le aree del Paese, il Centro ha registrato la flessione più ampia, quasi il 30 per cento, mentre il Sud, il Nord Est e il Nord Ovest mostrano valori sostanzialmente in linea con il dato nazionale. La flessione è più contenuta nelle Isole (ove è pari al 21,2 per cento).
Sul fronte delle locazioni, nel 2023, il numero di nuovi contratti trasmessi telematicamente o presentati allo sportello per la registrazione è stato di poco superiore a 1,63 milioni, 0,3 per cento in più rispetto allo scorso anno. Tali contratti hanno interessato quasi 2 milioni di immobili.
Limitando l’analisi ai soli immobili locati per intero si osserva che le unità ad uso abitativo oggetto di nuovo contratto di locazione sono state circa 1.280.000, poco meno dell’80 per cento del totale, in calo dell’1,1 per cento rispetto al dato dello scorso anno. Quasi 330.000 risultano gli immobili locati per uso non abitativo, in questo caso con una variazione positiva pari al 2,1 per cento rispetto al 2022.