19.12.2024 Icon

La Nuova Frontiera della Politica Climatico-Energetica dell’UE

L’Unione Europea ha introdotto un nuovo sistema chiamato ETS2 per ampliare la lotta contro le emissioni di gas serra. Questo sistema, che inizierà a funzionare nel 2025, mira a includere settori finora esclusi come gli edifici, il trasporto stradale e altre attività specifiche. Si tratta di un passo avanti fondamentale verso l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050, espandendo il sistema esistente di scambio di quote di emissioni (EU ETS) per coprire nuove aree cruciali.

Il sistema è regolato da una serie di norme che disciplinano tutti gli aspetti, dall’autorizzazione all’immissione di combustibili fino alla comunicazione delle emissioni. Entro il 2025, tutti i soggetti regolamentati dovranno ottenere un’autorizzazione per operare, descrivendo le modalità di utilizzo dei combustibili e le misure adottate per monitorare e comunicare le emissioni. Questa regolamentazione si basa sull’Allegato III della direttiva 2003/87/CE, che definisce in dettaglio le attività incluse.

Un aspetto chiave del nuovo sistema riguarda la riduzione progressiva delle emissioni. A partire dal 2027, il quantitativo di quote disponibili sarà ridotto ogni anno seguendo una traiettoria lineare, con una diminuzione del 5,1% fino al 2027 e del 5,38% negli anni successivi. Questo approccio è pensato per inviare un segnale chiaro agli operatori di mercato, incentivando investimenti in tecnologie a basse emissioni e pratiche sostenibili.

Le quote, che rappresentano i diritti di emettere gas serra, saranno interamente messe all’asta dal 2027, senza assegnazioni gratuite. Parte dei proventi sarà destinata al Fondo sociale per il clima, creato per sostenere i cittadini più vulnerabili nell’affrontare i costi della transizione energetica. Questo fondo rappresenta un importante strumento per garantire che la transizione sia equa e inclusiva, evitando un impatto sproporzionato sulle fasce più deboli della popolazione.

Un altro elemento cruciale riguarda il monitoraggio delle emissioni. Dal 2025, i soggetti regolamentati dovranno monitorare le quantità di combustibili immessi in consumo e riportare i dati alle autorità competenti. Per i piccoli emettitori sono previste misure di semplificazione, ma restano in vigore rigorosi criteri per garantire la trasparenza e l’accuratezza dei dati. Le autorità nazionali giocheranno un ruolo essenziale nel verificare le emissioni e assicurare il rispetto delle regole.

Il sistema ETS2 prevede anche misure per affrontare eventuali oscillazioni nei prezzi delle quote. In caso di aumenti straordinari, potrebbero essere immesse sul mercato quote supplementari per stabilizzare il sistema. Questo meccanismo è fondamentale per evitare che fluttuazioni impreviste possano compromettere la transizione o danneggiare l’economia.

In situazioni eccezionali, come un aumento significativo dei prezzi dell’energia entro il 2026, il sistema potrebbe essere rinviato al 2028. Questa flessibilità dimostra la volontà dell’UE di bilanciare ambizioni climatiche con esigenze economiche e sociali.

Guardando al futuro, l’ETS2 prevede un riesame completo entro il 2028 per valutarne l’efficacia e considerare l’integrazione con il sistema EU ETS principale. Gli Stati membri, inoltre, potranno proporre l’estensione del sistema a nuovi settori, previa approvazione della Commissione Europea, contribuendo così a rafforzare ulteriormente il ruolo dell’Europa nella lotta globale contro il cambiamento climatico.

Secondo il Ministero dell’Ambiente, l’ETS2 fa parte del più ampio pacchetto “Fit for 55%”, che mira a ridurre le emissioni nette dell’UE di almeno il 55% entro il 2030. Il Fondo sociale per il clima è stato concepito non solo per mitigare i costi per le famiglie più vulnerabili, ma anche per supportare attività di decarbonizzazione nei settori degli edifici e dei trasporti. Inoltre, l’integrazione di settori non ancora inclusi nell’EU ETS rappresenta un’opportunità significativa per promuovere pratiche sostenibili in ambiti chiave.

L’ETS2 rappresenta una svolta significativa per l’UE, unendo ambizione climatica e strumenti concreti per ridurre le emissioni. Tuttavia, il suo successo dipenderà dalla capacità di attuare le norme e di garantire una collaborazione efficace tra Stati membri, autorità e operatori di mercato. Con strumenti come il Fondo sociale per il clima e meccanismi di controllo dei prezzi, l’ETS2 mira a rendere la transizione energetica equa, sostenibile e alla portata di tutti.

Autore Marco Cavaleri

Associate

Milano

m.cavaleri@lascalaw.com

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