Nell’attuale scenario globale, caratterizzato da un’attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale e la riduzione delle emissioni di gas serra, le agevolazioni alle imprese energivore rappresentano un elemento cruciale delle politiche economiche.
Sono imprese energivore tutte quelle aziende che consumano una quantità significativa di energia nel loro processo produttivo e tra questi settori si annoverano industrie come quella siderurgica, chimica, del cemento e della carta. A causa del loro elevato consumo, queste imprese sono particolarmente sensibili ai costi energetici, il che può influire sulla loro competitività a livello nazionale ed internazionale.
Proprio in tale prospettiva, l’articolo 3 del Decreto Legge 131/2023, contiene disposizioni per l’adeguamento, con decorrenza dal 1 gennaio 2024, alle Linee guida CEEAG delle agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia elettrica: agevolazioni che, tuttavia, non possono prescindere dalle cosiddette “green conditionalities,” ovvero le condizioni verdi che vincolano i benefici concessi a obiettivi di sostenibilità ambientale.
L’articolo 3, comma 8, del Decreto Legge 131/2023, stabilisce, infatti, che le imprese energivore che beneficiano delle agevolazioni “sono tenute a effettuare la diagnosi energetica di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102” nonché ad adottare almeno una delle seguenti misure (a propria scelta): a) attuare le raccomandazioni di cui al rapporto di diagnosi energetica, qualora il tempo di ammortamento degli investimenti a tal fine necessari non superi i tre anni e il relativo costo non ecceda l’importo dell’agevolazione percepita; b) ridurre l’impronta di carbonio del consumo di energia elettrica, fino a coprire almeno il 30 per cento del proprio fabbisogno con energia prodotta da fonti che non emettono carbonio; c) investire una quota pari almeno al 50% dell’importo dell’aiuto in progetti che comportano riduzioni sostanziali delle emissioni di gas a effetto serra al fine di determinare, ai sensi del punto 415 della comunicazione della Commissione europea 2022/C 80/01, un livello di riduzioni al di sotto del parametro di riferimento utilizzato per l’assegnazione gratuita nel sistema di scambio di quote di emissione dell’Unione europea di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2021/447 della Commissione, del 12 marzo 2021.
Queste condizioni garantiscono che le agevolazioni pubbliche siano utilizzate in modo da contribuire effettivamente alla riduzione delle emissioni di gas serra ed al miglioramento della qualità ambientale, aspetto fondamentale per garantire il rispetto degli impegni internazionali, come l’Accordo di Parigi, che mira a contenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali.
In questo scenario, il Decreto Legge 131/2023 rappresenta una svolta importante nella politica energetica italiana, unendo agevolazioni economiche e green conditionalities in un quadro normativo che mira a promuovere la sostenibilità ambientale senza compromettere la competitività industriale. In un’epoca in cui la lotta ai cambiamenti climatici è una priorità urgente, integrare sostenibilità e sviluppo economico non è solo desiderabile, ma necessario.