22.01.2024 Icon

Più tutela per i prodotti made in Italy

Uno degli obiettivi più ambiziosi del legislatore è sempre stato quello di tutelare i prodotti tipici del nostro paese, spesso accomunati sotto la comune etichetta di “made in Italy”.

Il novero di tali prodotto è estremamente vasto e comprende prodotti enogastronomici (i cui marchi sono spesso copiati illegittimamente da produttori esteri), brand di moda, mobili o suppellettili di design, ecc.

Proprio per raggiungere tale ambizioso obiettivo, il legislatore ha recentemente introdotto la L. 206/2023, recante le disposizioni “per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”. La legge comprende un vasto catalogo di norme e, tra esse, è stata data particolare importanza alla lotta alla contraffazione in sede penale e amministrativa.

La principale novità in tema, da un punto di vista di diritto penale sostanziale, è certamente la modifica dell’art. 517 c.p., il quale disciplina il delitto di vendita di prodotti industriali con segni contraffatti.

Con la riforma, il legislatore ha ampliato le condotte punibili. Infatti, mentre prima dell’introduzione della L. 206/2023 il delitto prevedeva la sola punizione di colui che poneva in vendita o metteva in circolazione merce con marchi mendaci, la nuova formulazione della norma prevede la sanzione penale anche per coloro che meramente detengono “per la vendita” tale merce.

Tramite tale modifica, dunque, il legislatore ha voluto anticipare la soglia di tutela offerta dal reato di cui all’art. 517 c.p.

La riforma appena introdotta assume poi particolare rilevanza anche per le società, atteso che tale norma è uno dei numerosi reati presupposto della responsabilità amministrativa da reato degli enti, prevista dal D.Lgs. 231/2001.

Numerose poi sono le modifiche al codice di procedura penale. Nello specifico, la riforma attribuisce la competenza ad accertare il delitto di cui all’art. 517 c.p. al Procuratore della Repubblica distrettuale; è prevista inoltre la possibilità per le Forze dell’Ordine di svolgere “operazioni sotto copertura” per individuare la commissione di tale specifico reato.

La riforma, infine, prevede un aggravio delle sanzioni amministrative che possono essere irrogate a carico di coloro che acquistano la merce contraffatta e la possibilità per gli operatori di giustizia di svolgere corsi di formazione specialistica in tema di contrasto alla contraffazione.

La novella si inserisce in un lungo percorso che le istituzioni (statali e territoriali) stanno attuando da decenni per salvaguardare e valorizzare il territorio e i prodotti made in Italy.

Autore Stefano Gerunda

Lateral Partner

Milano

s.gerunda@lascalaw.com

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Autore Andrea Caprioglio

Associate

Milano

a.caprioglio@lascalaw.com