Il Tribunale di Bergamo è stato chiamato a pronunciarsi sullo spinoso tema della disuguaglianza presente in Italia tra le coppie di genitori eterosessuali rispetto a quelle ove entrambi i genitori hanno lo stesso sesso.
Seppur in assenza di specifiche disposizioni normative sul tema, sono in crescita i casi in cui nei registri dello Stato Civile Italiano risultano atti di nascita che indicano come coppia di genitori due persone dello stesso sesso.
Per tale ragione, l’associazione Rete Lenford, in rappresentanza delle coppie di genitori dello stesso sesso, ha adito il summenzionato Tribunale al fine di far accertare il diritto anche in favore di tali coppie di godere, alle medesime condizioni previste per i genitori eterosessuali, degli istituti introdotti dal Testo unico sulla maternità e paternità (D.Lgs 151/2001), quali i congedi, i riposi ed i permessi, volti a sostenere le responsabilità di cura nei confronti dei figli.
Altresì, sempre nello stesso giudizio è stato chiesto che venisse accertata la condotta discriminatoria dell’INPS che nel proprio portale informatico non permette ai genitori dello stesso sesso di presentare apposita domanda per beneficiare dei summenzionati istituti, con contestuale richiesta di ordinare all’Ente Pubblico la modifica del predetto sistema informatico.
È proprio su quest’ultima tematica che si è incentrata la pronuncia oggetto di trattazione.
La statuizione del Giudice del Tribunale di Bergamo muove dal fatto che entrambe le coppie di genitori, sia di sesso diverso che dello stesso sesso, abbiano il diritto di beneficiare dei diritti previsti dal D.Lgs. 151/2001.
Ciononostante, come peraltro confermato dallo stesso Ente, il sistema informatico dell’INPS non permette ai genitori aventi lo stesso sesso di proporre l’apposita domanda telematica.
La discriminazione risulta ancora più conclamata se si considera che, come accertato dall’Organo Giudicante, il diverso trattamento pone questi genitori in una “condizione di evidente e significativo svantaggio”, essendo costretti a presentare la domanda con una modalità alternativa e di incerta efficacia.
Per le ragioni di cui sopra, il Tribunale di Bergamo, accertata la discriminazione nei confronti dei genitori dello stesso sesso, ha ordinato all’INPS di provvedere, nel termine di due mesi dalla pronuncia, a modificare il proprio sistema informatico di ricezione delle domande amministrative.
Si condivide il principio di diritto dell’ordinanza in commento in quanto estende un diritto ad oggi e riservato esclusivamente alle coppie eterosessuali. In tale ottica, si ritiene che l’aggiornamento del sistema informatico come indicato nella pronuncia costituisca un esempio di applicazione del principio di uguaglianza.