01.09.2023 Icon

Lettera di licenziamento non ritirata dal lavoratore? Opera la presunzione di conoscenza

Nella prassi, accade spesso che i datori di lavoro debbano inviare ai propri dipendenti comunicazioni di vario tipo (tra cui il licenziamento) per mezzo del servizio postale.

Ma cosa succede se il lavoratore non ritira la raccomandata e la lettera viene rispedita al mittente per compiuta giacenza? Quali sono, in questo caso, le sorti del licenziamento?

Il chiarimento arriva, con una recente sentenza, dalla Suprema Corte!

Ebbene, secondo gli Ermellini, gli atti unilaterali diretti a un determinato destinatario, come il licenziamento, si reputano conosciuti nel momento in cui giungono all’indirizzo del destinatario medesimo, se questi non prova di essere stato, senza sua colpa, nell’impossibilità di averne notizia.

Di conseguenza, il licenziamento trasmesso con lettera raccomandata, non consegnata al lavoratore per l’assenza sua e delle persone abilitate a riceverla, si presume conosciuto alla data in cui, al suddetto indirizzo, è rilasciato l’avviso di giacenza del plico presso l’ufficio postale.

Ma la vera novità della pronuncia in esame riguarda proprio la prova del rilascio dell’avviso di giacenza nella cassetta postale.

Infatti, nel caso esaminato dai giudici di legittimità, è stata sufficiente a dimostrare il perfezionamento del procedimento notificatorio la produzione in giudizio della ricevuta di invio della raccomandata e delle schede informative, provenienti da Poste Italiane, dalle quali si desumevano la mancata consegna della raccomandata stessa, il suo deposito presso l’ufficio postale e la sua restituzione al mittente all’esito della compiuta giacenza.

Tale documentazione, pur in mancanza della produzione della copia dell’avviso immesso in cassetta, è stata ritenuta idonea in quanto estratta dai dati informatici di Poste Italiane, soggetto al quale è affidato il servizio pubblico essenziale, rappresentato dal servizio postale universale, e a cui sono attribuite funzioni di certificazione.

In conclusione, il dipendente che non ritira la raccomandata dovrà fare i conti con un licenziamento perfettamente valido ed efficace, a meno che non fornisca l’ardua prova di essersi trovato nell’impossibilità di averne notizia senza sua colpa.

Autore Rachele Spadafora

Senior Associate

Bologna

r.spadafora@lascalaw.com

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