29.05.2023 Icon

La prima proposta di regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale: ecco l’Europa

L’”AI Act” il primo regolamento sull’intelligenza artificiale al mondo ha di recente ricevuto il parere favorevole da parte delle Commissioni del Parlamento Europeo. Nel prossimo mese di giugno il testo dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo. Il voto è previsto per la metà di giugno, successivamente verranno avviati i negoziati informali tra Parlamento, Consiglio e Commissione per poi approdare alla sua forma definitiva.

Il Regolamento istituisce un quadro giuridico uniforme volto a regolare lo sviluppo, la commercializzazione e l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale in conformità con i valori e i diritti dell’UE.

L’AI Act si inserisce nel contesto della strategia “A Europe Fit for the Digital Age” definita dalla Commissione Europea, nonché della copiosa produzione normativa diretta a regolare l’impatto della nuova generazione di tecnologie.

Il sistema di intelligenza artificiale è stato inquadrato e definito dal testo, approvato dal Parlamento UE, all’art. 3 come “un sistema progettato per funzionare con elementi di autonomia e che, sulla base di dati e input forniti da macchine e/o dall’uomo, deduce come raggiungere una determinata serie di obiettivi avvalendosi di approcci di apprendimento automatico e/o basati sulla logica e sulla conoscenza, e produce output generati dal sistema quali contenuti previsioni, raccomandazioni o decisioni, che influenzano gli ambienti con cui il sistema di IA interagisce”.

L’AI Act è volto a stabilire regole armonizzate per l’immissione sul mercato, la messa in servizio e l’uso dei sistemi di A.I., il divieto di determinate pratiche di intelligenza artificiale, la regolamentazione e la previsione di requisiti specifici per i sistemi di A.I. ad alto rischio ed obblighi per gli operatori di tali sistemi, nonché regole di trasparenza armonizzate per i sistemi di A.I. destinati a interagire con le persone fisiche.

Inoltre, le norme si applicheranno ai sistemi di intelligenza artificiale indipendentemente dal fatto che siano stabiliti nell’Unione o in un paese terzo, infatti, punto molto importante è che verranno applicate nella misura in cui i sistemi di A.I. interessano le persone situate entro i confini dell’UE.

La normativa dell’UE intende regolare l’uso dell’intelligenza artificiale attraverso un sistema denominato risk-based approach, ossia un sistema che distingue gli obblighi di conformità, più o meno stringenti, a seconda del rischio che software e A.I. possono causare a danno dei diritti fondamentali. Pertanto, ad un più elevato rischio potenziale nell’applicazione dell’A.I. corrisponderanno oneri di compliance e di responsabilità degli autori delle applicazioni intelligenti più stringenti, fino ad arrivare all’esclusione, in casi determinati dalla stessa normativa, dall’impiego dell’intelligenza artificiale per alcune finalità considerate contrarie ai valori dell’UE.

Tra le tipologie di A.I., quella c.d. “generativa rappresenta di certo oggi una delle tematiche più produttive e di vivo dibattito della legge sul diritto d’autore, sia in relazione alla regolamentazione e tutela degli input utilizzati nel processo creativo dell’intelligenza artificiale, sia in merito alla tutelabilità di ciò che viene generato dall’AI che, di conseguenza, la relativa paternità dell’output.

In materia di dati e input forniti da macchine e/o dall’uomo per “addestrare” l’A.I., nel testo dell’A.I. act sono stati introdotti obblighi di documentare l’indicazione di contenuti protetti da copyright utilizzati per alimentare il modello, oltre all’obbligo di indicare se il contenuto è stato generato da un’intelligenza artificiale.

Invece, con riferimento alla tutela in forza del diritto d’autore delle opere create da sistemi AI, l’A.I. Act nulla dice, lasciando la relativa regolamentazione alle normative nazionali nonché all’opera della giurisprudenza.

Al riguardo, la questione è accesa e soprattutto nel contesto italiano ed europeo emergono immediatamente profili potenzialmente problematici con riferimento alla paternità della creazione dell’A.I..

Di certo il dibattito proseguirà su più tavoli, proprio alla luce del progresso e del futuro ruolo centrale dell’intelligenza artificiale.

Autore Roberto Plebani

Trainee

Milano

r.plebani@lascalaw.com

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