02.05.2022 Icon

Birra nel metaverso?

Se fino a pochi anni fa le “forme di vita” presenti nello spazio differenti da noi umani erano chiamati alieni, oggi più che di alieni si parla di avatar e di metaverso.

Il metaverso trae le sue origini letterarie negli anni ’90, per poi essere successivamente utilizzato in giochi come Roblox, Minecraft o Second Life che permettevano agli utenti di interagire tra loro, tramite personaggi creati dal computer, in un ambiente virtuale. Ogni partecipante è rappresentato da un avatar che presenta le stesse caratteristiche dell’utente reale.

Turning point si è avuto a ottobre 2021 quando Mark Zuckerberg, noto fondatore di Facebook, ha cambiato il nome della società in Meta. La nuova società ha anche lanciato la piattaforma Horizon dove gli utenti, già più di 300.000 mila, possono interagire tra loro tramite i relativi avatar e partecipare, per il momento, ad eventi e iniziative create nella stessa.

Iniziativa di Heineken

Sulla scia di Zuckerberg, lo scorso marzo Heineken ha lanciato nella piattaforma Decentraland la prima birra virtuale. Tale prodotto, Heineken Silver, è stato presentato al primo temporary meta bar del mondo a Milano a inizio aprile. Tale iniziativa ha avuto lo scopo di riprodurre e fare conoscere al pubblico quello che sarà (e che in parte già è) lo sviluppo del metaverso. Infatti, oltre a buttafuori e dj, vi erano anche barman in versione avatar, tramite i quali era possibile acquistare una birra vera.

NFT e moda

Nel metaverso non si è solamente affacciata la Heineken ma vi sta facendo capolino anche il mondo del fashion. Infatti, dalla collaborazione del famoso brand Dolce & Gabbana con UNXD, marketplace digitale di lusso che lavora tramite la piattaforma Polygon, è nato il primo marketplace digital fashion basato su blockchain. Da questa partnership ha avuto origine la prima collezione NFT di D&G, chiamata Collezione Genesi, comprendente sia opere fisiche che digitali. Infatti, UNXD ha realizzato delle estensioni virtuali dei modelli disegnati dai due stilisti in modo che potessero essere presenti nel metaverso. Gli utenti hanno poi potuto acquistare, tramite asta, i pezzi della collezione, facendo sì che il ricavo arrivasse a oltre 1.885,73 Ethereum (equivalenti a circa 5,6 milioni di dollari).

Sulla stessa scia di D&G vi è anche il brand svedese H&M, che qualche mese fa è sbarcato sul metaverso insieme a Ceek, società specializzata in servizi digitali, aprendo il primo negozio virtuale. Lo store è uno spazio digitale tridimensionale che permette agli utenti collegati di acquistare capi di abbigliamento tramite l’apposita moneta Ceek Coin.

Anche altri brand come Nike, che ha ideato il progetto Nikeland sulla piataforma Roblox, o Adidas, che ha acquistato un terreno nel metaverso di The Sandbox, si stanno interfacciando con questa nuova realtà che in un modo o nell’altro tutti dovremo affrontare.

Resta il fatto che, almeno per il momento, bere una birra nella realtà è più soddisfacente che berla con un avatar nel metaverso.

Sara Donati – s.donati@lascalaw.com

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