Nel corso dell’ultimo anno abbiamo riferito a più riprese delle nuove prospettive in materia di mercati finanziari, consentite dall’adozione, anche nel nostro Paese, di disposizioni in materia di emissioni e circolazione di strumenti finanziari in forma digitale, preceduta da un tempo di semplificazione della sperimentazione fintech sotto il controllo delle Autorità preposte.
In particolare, abbiamo parlato della norma di riferimento, il decreto-legge n. 25 del 17 marzo 2023 (cd. decreto fintech), convertita con modificazioni dalla legge 10 maggio 2023, n. 52 e le relative disposizioni sono entrate in vigore il 16 maggio 2023, in attuazione del Regolamento UE n. 858/2022 che stabilisce un regime pilota (“Pilot Regime”) per le infrastrutture di mercato basate sulla distributed ledger technology (DLT – i.e.: tecnologia a registro distribuito), in materia di emissioni e circolazione di strumenti finanziari. Regolamento UE finalizzato a permettere che la legislazione degli stati dell’Unione in materia di servizi finanziari sia adeguata all’era digitale e consenta all’economia comunitaria di affrontare le sfide attuali, anche nell’ottica di esplorare l’utilizzo di tecnologie innovative che si affacciano all’orizzonte, nell’interesse del benessere e dello sviluppo dell’Unione ([1]).
Dopo il disegno del quadro normativo di questa fondamentale regolamentazione del settore della finanza digitale e l’introduzione del relativo Registro degli emittenti ([2]), ora un altro importante passo verso la digitalizzazione dei mercati finanziari è stato fatto attraverso la nostra Cassa Depositi e Prestiti che ha da pochissimo ottenuto l’approvazione della Banca Centrale Europea per sperimentare, in quest’ambito, l’emissione di obbligazioni in formato digitale in valuta della Banca Centrale (euro digitale wholesale).
Per meglio esprimere di cosa si tratta, ricordiamo rapidamente che l’Euro Digitale costituisce un progetto affascinante delle istituzioni finanziarie europee che potrebbe a breve affiancarsi alle tradizionali banconote, per costituire una moneta di scambio legale emessa dalla Banca Centrale Europea, in euro e in formato completamente digitale ([3]).
A fianco al progetto di Euro digitale c.d. retail (di uso corrente per tutti), si sta contestualmente progettando una moneta digitale europea destinata all’utilizzo da parte delle istituzioni finanziarie per facilitare le transazioni su titoli o per i cambi valutari (o per altri servizi che permettano la c.d. programmabilità, ma su questo tema torneremo in una prossima rubrica) denominate Central Bank Digital Currency Wholesale, cioè versione “all’ingrosso” dell’Euro Digitale.
Dunque, dicevamo, la CDP è stata autorizzata a questo percorso di sperimentazione per giungere a emissioni di Bond in proprio in valuta CBDC Wholesale.
Già CDP aveva predisposto da tempo un Libro Bianco sulle modalità di adozione della tecnologia blockchain per l’emissione di prestiti obbligazionari digitali e quindi, con la partecipazione di Consob e Banca d’Italia, ha eseguito sperimentazioni interne di portata limitata ma che hanno permesso di descrivere i benefici collegati alle emissioni di Bond tramite tecnologia DLT (Distributed Ledger Technologies), di cui al decreto fintech.
Ad esito di questa iniziale e positiva esperienza, Cdp ha quindi proposto alla Consob apposita istanza per essere iscritta nell’elenco dei responsabili dei registri per la circolazione digitale, come previsto dal decreto fintech, in modo da poter essere legittimata a partecipare alla sperimentazione iniziata lo scorso dicembre dalla Bce, con operatori finanziari qualificati, per verificare tecnologie e fattibilità della emissione di strumenti finanziari obbligazionari basati su DLT.
Dopo questa prima fase, valutati i requisiti di cpd, la Bce ha approvato la partecipazione della Cassa italiana alla seconda finestra che prende avvio in questo mese di luglio, con l’auspicio che si riesca ad arrivare a una prima, concreta emissione di Bond già all’interno di questa seconda finestra, possibilmente entro la pausa estiva.
Ad esito di questa sperimentazione, dovrebbe anche aprirsi la strada all’accesso a questo tipo di percorso anche per le PMI, apportando rilevanti vantaggi, sia in termini di standardizzazione e di trasparenza, che di abbattimento dei costi. E ciò sia degli emittenti, sia per gli investitori, non avendo peraltro costi di intermediazione.
L’emissione di Eurobond digitali da parte delle Imprese potrebbe quindi portare importanti vantaggi in termini di approvvigionamento alternativo a nuove fonti di finanziamento e quindi di fondi per la ricerca e lo sviluppo, specie della tecnologia, per offrire sempre nuovi e migliori servizi e prodotti.
Seguiamo, perciò, con grande questa fase di sperimentazione, di cui daremo conto alla prima occasione utile.
[1] Cfr. sul tema, ad esempio, “Le nuove frontiere dei mercati finanziari: il Decreto Fintech”, Iustrend del 25 maggio 2023, in questa rivista.
Dello stesso Autore sul tema, tra gli altri, “Sulla strada della digitalizzazione finanziaria. Novità normative in materia di cripto-attività: fra Decreto Fintech e Regolamento MICAR”, ivi, Iustrend 2.11.2023; “Al via la seconda fase della sperimentazione FinTech: la sandbox regolamentare”, ivi, 6.11.2023.
[2] Con comunicato stampa dell’11 dicembre 2023 la Consob ha annunciato l’adozione del Regolamento sull’emissione e circolazione di strumenti finanziari su tecnologie a registro distribuito (DLT) previsto dal Decreto FinTech, avvenuta con Delibera n. 22923 del 6.12.2023, in seguito ad una consultazione pubblica con il mercato, al quale era stata sottoposta la bozza predisposta nel mese di luglio scorso (cfr. “Da Consob un ulteriore passo verso la digitalizzazione finanziaria”, 14.12.223, in www.dirittobancario.it.
[3] In argomento cfr. “L’Eurosistema passa alla fase successiva del progetto sull’euro digitale”, Iusletter 20.10.2023.