20.10.2023 Icon

L’Eurosistema passa alla fase successiva del progetto sull’euro digitale

Con decisone del 18 ottobre 2023 il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha dato inizio alla fase di preparazione del progetto sull’euro digitale, dopo il positivo esperimento della fase istruttoria dedicata alla progettazione e alla distribuzione dell’euro digitale, durata due anni.

L’avvio di questa seconda fase non presuppone ancora una decisione finale in merito all’emissione dell’euro digitale, che sarà presa soltanto una volta completato l’iter legislativo dell’Unione europea. In questo periodo saranno soltanto poste le basi per un eventuale adozione dell’euro digitale, “anche mediante la messa a punto del manuale di norme e la selezione dei fornitori per lo sviluppo della piattaforma e delle infrastrutture”, come recita il comunicato ufficiale della BCE.

Avremo quindi due percorsi paralleli: quello legislativo e quello tecnico/progettuale, in modo che, se la decisione sarà ritenuta opportuna dagli Stati europei e dalle Istituzioni dell’Unione e saranno adottate le relative norme giuridiche di sistema e regolamentari, la BCE sarà pronta ad emettere tempestivamente la moneta europea in forma digitale.

Al fine di garantire che l’euro digitale risponda alle esigenze degli utenti, quello che definiamo “Eurosistema”, costituito dalla BCE e dalle banche centrali nazionali dei paesi dell’area dell’euro, collaborerà e dialogherà con i governi, i legislatori, gli operatori di mercato e le organizzazioni della società civile europea.

In particolare, come ricordato dalla stessa Banca Centrale, “la BCE partecipa agli incontri dell’Eurogruppo con i ministri finanziari dei paesi dell’area dell’euro e compare con regolarità dinnanzi al Parlamento europeo per presentare gli ultimi aggiornamenti sul progetto ai responsabili delle politiche europee. In aggiunta svolge seminari con le organizzazioni della società civile europea per ascoltare i loro punti di vista.

Ricordiamo che, nella proposta europea, l’euro digitale dovrebbe costituire un mezzo di pagamento elettronico utilizzabile da chiunque e senza aggravi di costi e si affiancherebbe al contante, senza sostituirlo.

L’euro digitale, tra gli scopi dichiarati dalle Istituzioni europee, avrebbe quello di  semplificare gli scambi a qualsiasi livello, rendendo disponibile per tutti la moneta europea per i pagamenti digitali.

Inoltre, l’adozione della forma digitale della moneta dell’Unione, rafforzerebbe la sovranità monetaria dell’area dell’euro e la concorrenza nel settore europeo dei pagamenti. Per le istituzioni monetarie europee, quindi, l’euro digitale potrebbe contribuire a ridurre la dipendenza dell’Unione europea dai fornitori di servizi di pagamento privati non europei, attualmente dominante e consentirebbe all’Europa di prendere posto tra i leader mondiale della finanza e delle valute digitali.

Con l’euro digitale sarà possibile effettuare qualsiasi pagamento digitale, come oggi facciamo con il contante per i pagamenti fisici. Si tratterà di una possibilità aggiuntiva anche per pagare nei negozi fisici oppure per gli acquisti online.

Va precisato che l’euro digitale non sarebbe da confondere con le cripto attività, in quanto queste ultime non sono garantite o emesse da un’Istituzione centrale e non vi è garanzia del loro valore e possibilità di ottenere il controvalore da un Ente centrale di garanzia, tant’è che esse sono considerate più strumenti di investimento, con relativa assunzione del rischio, che di pagamento.

L’euro digitale, invece, sarebbe l’espressione digitale della moneta ufficiale vigente nell’area dei paesi che hanno adottato l’Euro, il cui pagamento o rimborso è sempre garantito dalla Banca centrale europea, conservando sempre il suo valore nominale, esattamente come il contante e come tale l’euro digitale potrebbe essere utilizzato presso tutti gli esercenti dell’area dell’euro dotati di tecnologia che consenta i pagamenti digitali, con la precisazione che non occorrerebbe una connessione a Internet per eseguire il pagamento.

Un passo avanti nella digitalizzazione dei servizi finanziari e monetari, che ci consentirebbe di mantenerci all’avanguardia in un mondo sempre più propenso a utilizzare i servizi digitali come standard comune.

Sarà interessante osservare i contenuti della legislazione di supporto che sarà studiata, preparata e adottata nei prossimi tempi.

Autore Antonio Ferraguto

Partner

Milano

a.ferraguto@lascalaw.com

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