24.03.2023 Icon

Nuova direttiva NPL: cambiare tutto per non cambiare niente?

Da Bruxelles arriveranno nuove regole con lo scopo di rendere più sostenibile il mercato NPL. Gli esperti del settore si chiedono però se lo renderanno in concreto più sostenibile o se questo costituirà l’ennesimo cambiamento che aggiungerà maggiore complessità, per i player coinvolti, nell’ambito del già sovra-strutturato mercato di riferimento.

L’Italia, infatti, entro la fine di quest’anno, dovrà recepire la direttiva 2021/2167 che disciplina il settore degli NPL.

Secondo le ultime previsioni, nel biennio 2023/2024 il mercato NPL è destinato a incrementarsi e, pertanto, una volta per tutte, l’Europa intende rendere più trasparente il mercato dei crediti deteriorati applicando una stretta verso i player del settore: servicer, banche e investitori. 

Il mercato degli NPL, esploso nel 2008 con la crisi USA dei subprime, oggi è diventato a tutti gli effetti un mercato sempre più complesso e articolato, nonchè ritenuto dall’Unione Europea ancora troppo inefficiente con un impianto legale fin troppo disomogeneo tra singoli Paesi dell’Unione Europea.

Proprio la predetta direttiva 2021/2167, mira non solo a correggere le criticità presenti ma anche ad introdurre requisiti più severi per i servicer (tra cui la richiesta di un’autorizzazione specifica per servizi di servicing e per la fornitura di servizi cross-border). 

Per i servicer, infatti, sono previsti criteri più stringenti nell’ambito della governance, compliance e controlli interni, con una sempre maggiore omogeneizzazione dei contenuti minimi dei contratti di gestione e di outsourcing. 

Con riferimento, invece, ad acquirenti e cedenti di portafogli NPL, saranno richieste comunicazioni periodiche all’Autorità di Vigilanza su informazioni specifiche in merito ai  crediti trasferiti. 

Occorre, inoltre, ricordare che, proprio nel mese di dicembre 2022, l’Europe Banking Authority (EBA) ha meglio definito la struttura del Npl Data Template che gli enti creditizi devono compilare nell’ambito della vendita o trasferimento degli NPL. 

La direttiva in questione, quindi, completa e consolida il quadro normativo presente, con importanti adeguamenti organizzativi e di controllo e, più in generale, mira ad una più sostenibile gestione degli NPL – senza escludere opportunità di crescita per i player del settore – con l’obbiettivo più ambizioso di creare un impianto europeo che potrà permettere di meglio gestire, in tempi brevi,eventuali futuri episodi di crisi nazionale ed europea.

Autore Tiziano Berti

Associate

Milano

Tiziano.Berti@uniqlegal.it

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