10.02.2023 Icon

Npl di seconda mano

Quello degli NPL è un tema sempre molto caldo e attuale, soprattutto in questo momento, in cui l’economia mondiale è messa a dura prova dal conflitto russo-ucraino, con tutte le conseguenze gravi che ne sono derivate. 

L’evoluzione storica ci dimostra come il mercato degli NPLs sia in continua evoluzione, e stia attualmente attraversando una nuova stagione rappresentata dal retrading di portafogli, fenomeno più comunemente conosciuto come ‘mercato secondario’. 

Secondo un articolo pubblicato su ‘Il Sole 24 Ore’, le banche italiane dal 2015 al 2021 hanno venduto a investitori specializzati crediti deteriorati per la cifra lorda di 310 miliardi di euro. Di questi 107 miliardi sono stati venduti dalle banche con l’aiuto delle garanzie statali (chiamate Gacs). 

In questa partita, un ruolo importante giocano i Servicer, ossia le società incaricate di gestire i crediti deteriorati e recuperare quanto più possibile per le vie giudiziarie oppure cercando di raggiungere accordi transattivi con i debitori, al fine di dare agli investitori il ritorno prospettato dai business plan ed evitare che lo Stato debba onorare le garanzie prestate. 

Contrariamente a quanto ci si auspicava, i Servicer non stanno recuperando quanto promesso!

Nel mese di Agosto 2022: per la prima volta gli incassi delle cartolarizzazioni di Npl sono arrivati più dalla cessione di pacchetti di crediti che dal recupero giudiziale o da quello stragiudiziale. 

Rispetto alla cessione ‘classica’ ormai radicatasi nell’immaginario degli esperti in materia, quello del retrading rappresenta sicuramente una variabile con specifiche caratteristiche e peculiarità che non possono venire sottovalutate dagli investitori. 

Preliminarmente, si rileva che la composizione dei portafogli che vengono collocati sul mercato secondario, molto spesso è costituita da vere e proprie code di lavorazione oppure da posizioni mai gestite dalle precedenti società acquirenti a seguito dell’acquisto massivo delle posizioni in blocco. 

Una volta perfezionatasi la compravendita, i futuri acquirenti saranno chiamati ad immaginare nuovi modelli di lavorazione delle posizioni al fine di rendere l’acquisto il più performante possibile. 

La scelta vincente che dunque i retrade potranno prendere in considerazione, sarà rappresentata dall’affido esternalizzato dei portafogli a strutture dotate di specifiche competenze.

In conclusione, il mercato secondario, da un lato, è considerato positivamente perché consente di ‘dare a cesare quel che è di cesare’, ovvero di allocare ogni singolo credito, a chi lo sa gestire meglio; dall’altro è indice di un andamento negativo dei recuperi rispetto a quanto previsto dai business plan.

Perché i conti non tornano?

Sappiamo che l’analisi e la valutazione di un portafoglio di crediti si realizza tenendo conto del giudizio circa la recuperabilità di ogni singola posizione creditizia che lo compone e la stima del suo valore attuale. I portafogli sono solitamente composti da un gran numero di posizioni e, spesso, le informazioni disponibili sono parziali, non aggiornate e difficili da gestire. Il rischio di incorrere in errori è, quindi, molto elevato. Ogni posizione presenta peculiarità che solo un’analisi critica della documentazione disponibile consente di far emergere. È scontato, quindi, che quanto più dettagliata e puntuale è la valutazione, più precisa sarà la stima di quello che si può recuperare. Ecco perché la qualità e, soprattutto, l’aggiornamento di queste informazioni su un campione di crediti significativo sono elementi decisivi. Questo permette una più precisa clusterizzazione del portafoglio e la definizione delle possibili strategie di recupero da adottare. Avere dati precisi e veritieri è senza dubbio fondamentale, però se questi non sono aggiornati c’è davvero il rischio di avere un significativo calo nel recupero. La dimostrazione è fornita dalle performance deludenti delle ultime diciotto operazioni di cartolarizzazione su trenta.

Autore Chiara Santacroce

Milano - UniQLegal

chiara.santacroce@uniqlegal.it

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