15.07.2022 Icon

Gacs ancora in stand-by, si attende la proroga

Ancora nessuna novità in merito al rinnovo della garanzia statale per le cartolarizzazioni, scaduta ormai lo scorso 15 giugno. 

La GACS è stata prevista per la prima volta con il decreto-legge 14 febbraio 2016, n. 18 ed è già stata prorogata diverse volte, l’ultima il 15 luglio 2021. Ora però, nonostante parrebbe che il MEF e l’UE siano già da diversi mesi al tavolo delle negoziazioni, della proroga nemmeno l’ombra. 

E tale incertezza preoccupa molto gli operatori del settore: le attività di banche, servicer e investitori sono paralizzate in attesa di novità. Non è possibile, al momento, costruire operazioni che abbiano come presupposto la garanzia statale, dunque per ora è tutto fermo. 

Il rischio è quello di attendere la proroga invano, tardando nel valutare soluzioni alternative e ritrovandosi a non riuscire a strutturare nuove operazioni di cartolarizzazione in vista della chiusura del bilancio 2022, con pericolose conseguenze per gli istituti di credito. 

E se la proroga tarda ad arrivare, ci si inizia a porre delle domande e a guardare i numeri. 

A causa della pandemia Covid-19 che ha causato una grave crisi economica nonché la chiusura dei Tribunali ed il conseguente blocco delle procedure esecutive per più di sei mesi, delle 26 cartolarizzazioni con garanzie statali realizzate negli anni passati, ben 17 hanno performance fino al 50% peggiori rispetto a quanto previsto nei Business Plan originari. 

Ciò significa che l’attività di recupero svolta dai Servicer non riesce a livellarsi alle previsioni d’incasso degli investitori, proprio a causa di fattori esterni che inevitabilmente impattano sul settore.

Lo Stato quindi, in forza della GACS a suo tempo prestata, sarà chiamato ad intervenire e ad onorare l’impegno preso, con un aggravio non indifferente sul proprio bilancio.

Da qui, probabilmente, la reticenza al rinnovo.

Di contro, gli operatori del settore auspicano sia la proroga della GACS già accordata agli NPL, sia che la stessa venga estesa al settore degli UTP: tale richiesta era già stata avanzata negli scorsi anni ma è sempre stata respinta sia dall’Unione Europea che dal MEF, in ragione della convinzione che estendere la garanzia statale agli UTP determinerebbe una parità di trattamento tra UTP ed NPL da parte delle agenzie di rating. 

Tale estensione dunque, per il momento, non sembra essere oggetto di negoziazione.

Non resta che attendere la fine dell’estate per capire dove condurranno le negoziazioni tra UE e MEF: l’eventuale proroga della GACS, per poter essere funzionale per i bilanci degli istituti di credito per l’anno 2022, non potrebbe intervenire al più tardi del prossimo settembre. 

Autore Sara Creati

Trainee

Milano

s.creati@lascalaw.com

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