02.12.2022 Icon

Di nuovo lei…la GACS!

A distanza di soli 6 mesi dalla scadenza dell’ultima proroga concessa per il rinnovo della Gacs, torna a rumoreggiare la possibilità di un nuovo rinnovo. 

Le GACS (garanzie sulla cartolarizzazione delle sofferenze) sono garanzie concesse dallo Stato finalizzate ad agevolare lo smobilizzo dei crediti in sofferenza (“non performing loans” o “NPL”) presenti nei bilanci delle banche e degli intermediari finanziari aventi sede legale in Italia, ovvero a  favorire le transazioni aventi ad oggetto lo stock di crediti deteriorati sul mercato.
La garanzia è concessa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione (art. 1 l. 130/1999) a fronte della cessione da parte delle banche dei crediti classificati come “sofferenze” a una società veicolo (“Special Purpose Vehicle” o “SPV”).

Lo schema GACS è stato introdotto nell’ordinamento italiano con il governo Gentiloni nel 2016, a seguito di apposita approvazione della Commissione europea, con una validità iniziale di 18 mesi ed estesa successivamente fino al 6 marzo 2019.

Con il decreto-legge 25 marzo 2019 n. 22, convertito dalla legge n. 41/2019, la Gacs è stata rinnovata, con alcune modifiche, per 24 mesi. Con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 15 luglio 2021, il periodo di operatività della GACS è stato infine prorogato, con alcuni aggiornamenti, per ulteriori 12 mesi, fino al 14 giugno 2022, termine in cui il regime è venuto a scadenza.

Ad oggi, la misura non è ancora stata rinnovata ma potrebbe esserlo a breve, essendo uno strumento indispensabile – secondo banchieri ed investitori- per dismettere i nuovi flussi di non performing loan

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il tema è sotto la lente del governo che nella legge di bilancio potrebbe prevedere nuovi incentivi per aiutare l’attività di de-risking degli istituti. 

Sembra però che le Gacs dovranno sottostare a condizioni più penalizzanti; infatti, si sta ragionando a Bruxelles riguardo: i) un abbassamento della soglia di copertura della tranche senior della cartolarizzazione dal 100% all’80%; ii) l’introduzione per i servicer di un monitoraggio più stretto sulle performance dei piani di recupero.

Continua, invece, a rimanere un’utopia la possibile estensione nei confronti dei crediti Unlikely to pay rimasti nei bilanci bancari. La contrarietà agli Unlikely to pay nel sistema GACS trova d’accordo sia l’Unione europea che lo Stato italiano. Alla base di questa esclusione si percepisce il timore comune che ‘l’apertura dell’ombrello pubblico sugli Utp potrebbe spingere analisti e agenzie di rating ad apparentare tali crediti agli Npl sulla base dell’identità di trattamento’. 

In conclusione, possiamo solamente incrociare le dita e sperare che la manovra venga rinnovata, in previsione di un’attività di de risking delle banche molto intensa.

Autore Chiara Santacroce

Milano - UniQLegal

chiara.santacroce@uniqlegal.it

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