Recentemente UnionCamere ha pubblicato i dati relativi alla composizione negoziata dai quali emerge che, a distanza di circa due anni dalla sua entrata in vigore, il c.d. “percorso” ha superato la fase di rodaggio ed è stato accolto favorevolmente dal tessuto imprenditoriale italiano.
In particolare, è nel periodo compreso tra il 28/04/2023 e il 12/05/2023 che si è registrato il maggiore numero di domande volte all’avvio della composizione negoziata, poi stabilizzatosi a una media di 24 ogni quindici giorni.
Nel complesso, al 15/10/2023 sono state depositate 1003 istanze di nomina dell’Esperto, distribuite prevalentemente in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Puglia; Regioni che insieme cubano il 66% del totale.
Nella maggior parte dei casi (73,78%) è stata richiesta l’applicazione delle misure protettive; prova, dunque, del fatto che, forse, non è stato ancora pienamente compresa la ratio sottesa all’istituto cui dovrebbero ricorrere le imprese in stato di pre-crisi e non in una situazione di difficoltà economico-finanziaria tale da necessitare una protezione nei confronti del ceto creditorio.
Non deve, pertanto, stupire che il tasso di successo della composizione negoziata sia ancora abbastanza scarso: solamente nel 16% dei casi il percorso si è concluso positivamente.
Sullo sfondo rimane la questione – mai risolta – relativa all’opportunità o meno di introdurre la transazione fiscale nell’ambito della composizione negoziata.
Alcuni uffici dell’Agenzia dell’Entrate si sono espressi in merito, affermando che tale opzione – con contestuale avvio dei negoziati – non potrebbe essere nemmeno proposta in vista di un accordo di ristrutturazione dei debiti che l’imprenditore intenderebbe attuare all’esito della composizione negoziata.
La tesi restrittiva, pertanto, impedirebbe di avviare – o, comunque, li renderebbe vani – contatti con il Fisco a tale scopo, costringendo l’imprenditore ad attendere la chiusura della composizione.
Si confida, pertanto, che la Riforma fiscale possa risolvere l’impasse sopra descritto, introducendo la possibilità di ricorrere alla transazione fiscale nel contesto della composizione negoziata.
Diversamente, la tesi restrittiva – fatta propria da alcuni uffici dell’Ade – rischierebbe di rendere infruttuosi numerosi tentativi di ristrutturazione; ambito nel quale il tempismo si rivela sempre decisivo.