È stato pubblicato da UnionCamere il quinto osservatorio semestrale sulla Composizione negoziata, disponibile al seguente link: https://www.unioncamere.gov.it/comunicazione/primo-piano/quinta-edizione-dellosservatorio-composizione-negoziata-nella-crisi-dimpresa;
Il documento offre una rappresentazione dettagliata dell’evoluzione dell’istituto nei suoi primi due anni e mezzo di operatività, attraverso l’esame dei principali dati relativi alle istanze presentate, nonché agli esperti iscritti negli elenchi regionali.
La prima sezione dell’Osservatorio è dedicata all’analisi dei dati e delle caratteristiche delle istanze di accesso alla Composizione negoziata presentate in questi primi due anni e mezzo di vigenza dell’istituto.
Alla data del 15 maggio 2024, le istanze sono pari a 1.450, vale a dire 413 in più rispetto a quelle censite nell’ultimo Osservatorio semestrale di novembre 2023, con una crescita incrementale rispetto al semestre precedente (maggio 2023 – novembre 2023) di oltre il 50 % (413 vs 270 istanze).
Il numero dei casi archiviati con esito favorevole si è innalzato a quota 153, con la consequenziale crescita anche del tasso di successo medio trimestrale della Composizione negoziata che, a partire dal 1° gennaio 2023, risulta essere pari al 21,2%.
I dati presentati confermano che il maggior numero delle istanze proviene dalla regione Lombardia (il 23% del totale), seguita dal Lazio (12% del totale) e, in ordine decrescente, dall’Emilia-Romagna, dal Veneto, dalla Toscana, dalla Puglia e dalla Campania
Delle 1.450 imprese che hanno avuto accesso allo strumento, il 6% appartiene alla categoria di imprese “sottosoglia” ed il 9% ad un gruppo, mentre solo il 22% ha manifestato l’esigenza di ricorrere a nuove risorse finanziarie.
Con riferimento, invece, alle misure protettive del patrimonio, il 76% delle imprese ne ha richiesto l’applicazione, il 49% invece ha usufruito delle misure sospensive di cui all’articolo 20 CCII.
La seconda sezione dell’Osservatorio semestrale è dedicata ad un approfondimento specifico sulle istanze di Composizione negoziata archiviate.
Sul totale delle 1.450 istanze presentate, 831 risultano archiviate e 87 sono state rifiutate. Delle 831 istanze archiviate, circa il 18% (153 casi) si sono concluse con esito favorevole
Le principali soluzioni individuate all’esito delle trattative svolte con i creditori si rinvengono nella conclusione dell’accordo sottoscritto dall’imprenditore, dai creditori e dall’esperto (art. 23, comma 1, lett. c) CCII – 65 istanze), nonché del contratto con uno o più creditori (23, comma 1, lett. a) CCII – 43 istanze) seguite, in ordine decrescente, dalla domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti (21 istanze), dalla richiesta di accesso ad uno degli strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza disciplinati dal CCII (18 istanze) e, in via residuale, dalla predisposizione di un piano di attestato di risanamento di cui all’art. 56 CCII (6 istanze).
In base all’esame condotto è stato rilevato che seppur è vero che il numero delle istanze archiviate per mancate prospettive di risanamento e per esito negativo delle trattative continua a rimanere particolarmente elevato (rappresentando quasi il 90% del totale di quelle chiuse con esito sfavorevole), è altrettanto vero che il dato delle chiusure positive è di gran lunga aumentato nel corso dell’ultimo anno e, soprattutto, ha interessato imprese di dimensioni più significative – in termini di lavoratori impiegati e attivo di bilancio – rispetto a quelle che hanno concluso la Composizione con insuccesso.
Le imprese per le quali la Composizione negoziata si è conclusa positivamente sono dunque più grandi di quelle che hanno registrato un esito negativo, sia in termini di lavoratori (55 contro 45 in media) che di attivo di bilancio (di circa il 48%).
Dalle rilevazioni effettuate è emerso che oltre ad essere più grandi, le imprese che portano a termine con successo la Composizione negoziata hanno affrontato la crisi dell’impresa in maniera più tempestiva. In generale, dunque, nei casi di successo della Composizione negoziata si registra una minore probabilità di sussistenza di uno stato di crisi grave prima dell’accesso allo strumento.
Nell’ambito dell’attività di monitoraggio che Unioncamere ha svolto in relazione allo strumento della Composizione negoziata sono state condotte ulteriori analisi finalizzate ad evidenziare quali siano gli sbocchi delle istanze di Composizione negoziata archiviate con esito negativo.
I dati, aggiornati alla data del 30 aprile 2024 e che sono stati estratti mediante un incrocio tra le informazioni della Piattaforma telematica e quelle presenti nel Registro delle imprese, rilevano che delle 666 imprese che hanno avuto accesso alla Composizione negoziata, ma con esiti sfavorevoli, 343 non hanno ancora fatto ricorso – successivamente all’archiviazione dell’istanza di Composizione – agli istituti o alle procedure disciplinate dal Codice della crisi e dell’insolvenza, né tantomeno hanno avviato processi di scioglimento volontario, potendosi in tal senso ritenere che siano imprese ancora in vita.
Risultano, invece, 323 le imprese per la quali si registra l’avvio di una procedura successivamente alla chiusura del percorso di Composizione negoziata.
Nello specifico:
– nei confronti di 158 imprese è stata aperta una procedura liquidatoria (liquidazione giudiziale/controllata e procedura fallimentare secondo la previgente disciplina);
– 78 imprese risultano in scioglimento e liquidazione volontaria;
– 13 imprese hanno avuto accesso al concordato preventivo;
– 3 hanno depositato una domanda di omologazione di un accordo ristrutturazione;
– 82 imprese hanno presentato ricorso per l’omologazione del concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio.
Nella parte conclusiva dell’Osservatorio vengono poi poste a confronto le caratteristiche principali delle imprese che hanno intrapreso il percorso di Composizione negoziata e quelle che hanno avuto accesso alle più note procedure concorsuali – in particolar modo con riferimento all’elemento di tempestività dell’emersione della crisi – al fine di valutare l’efficacia della Composizione in termini di “gestione preventiva” dello stato di crisi e, conseguentemente, di potenziamento effettivo delle prospettive di risanamento aziendale.
In sostanza dai dati incrociati dell’osservatorio pare potersi affermare che l’impresa che ad oggi ha maggiori chance di successo nell’ambito della composizione negoziata è collocata geograficamente nel nord Italia, è di grandi dimensioni e impiega un rilevante numero di lavoratori e ha fatto accesso allo strumento in modo tempestivo, senza attendere l’emersione di un grave stato di crisi.
In ogni caso i dati del quinto Osservatorio semestrale di Unioncamere sulla composizione negoziata mostrano che questa procedura comincia a prendere sempre più piede, ma soprattutto che è capace di determinare il risanamento in tempi più rapidi rispetto altri strumenti del Codice della Crisi e che è più efficace quando è più tempestiva.