È solo di qualche giorno fa l’ultima sentenza intervenuta in favore della legittimità del piano di ammortamento alla francese.
Si tratta della sentenza n. 3576 emessa dal Tribunale di Lecce in data 20.07.2016.
La pronuncia interviene a definizione di un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo nel quale una società finanziaria assistita dal nostro studio era stata trascinata.
Nel caso di specie, l’attore opponente aveva eccepito l’applicazione di un piano di ammortamento alla francese, con conseguente asserita configurabilità di un’ipotesi di anatocismo.
Il Giudice, tuttavia, esaminata la questione sottoposta alla sua attenzione ha precisato che “in termini generali é possibile affermare che il piano di ammortamento calcolato c.d. alla francese, pur essendo più oneroso, utilizza una formula di capitalizzazione composta che non ha, però, alcun effetto nella determinazione della quota di interessi calcolata sul solo capitale residuo”.
Ragion per cui, “deve escludersi che nell’ammortamento con rata costante e rimborso graduale del capitale vi possa essere l’applicazione di interessi anatomistici, in quanto tale fenomeno può sussistere, e si avrebbe interesse composto, soltanto se gli interessi maturati sul debito in un dato periodo si aggiungono al capitale”.
La pronuncia in commento costituisce dunque la prova di come l’insegnamento dogmatico della giurisprudenza intervenuta in materia sia diventato ormai un punto di riferimento assoluto, anche per la risoluzione delle contestazioni sollevate con riferimento ai piani di ammortamento impiegati nei contratti di prestito al consumo.
Trib.Lecce, 20 luglio 2016, n. 3576 (leggi la sentenza)