22.05.2020 Icon

Le raccomandazioni del Consiglio Europeo all’Italia

La Commissione Europea ha proposto le raccomandazioni specifiche con le quali rivolge a tutti gli Stati membri dell’Ue gli orientamenti di politica economica nel contesto della crisi da coronavirus, evidenziando le questioni più urgenti poste dalla pandemia per il rilancio di una crescita sostenibile.

Due gli obiettivi da perseguire: attenuare le gravi conseguenze socioeconomiche della pandemia, nel breve periodo e conseguire una crescita sostenibile e inclusiva che favorisca la transizione ecologica e la trasformazione digitale, nel breve-medio periodo.

Le raccomandazioni riguardano le quattro dimensioni della sostenibilità competitiva: stabilità, equità, sostenibilità ambientale e competitività, e prestano particolare attenzione alla salute.

Il focus di Bruxelles è sugli investimenti nella sanità pubblica e nella resilienza del settore sanitario, sulla difesa dell’occupazione attraverso il sostegno al reddito dei lavoratori colpiti dalla crisi, sulle persone e la formazione, sul sostegno alle imprese, in particolare le PMI.

Per la Commissione è anche necessario agire contro la pianificazione fiscale aggressiva e il riciclaggio.

Queste le principali raccomandazioni indirizzate all’Italia:

    1. attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia e sostenere l’economia e la successiva ripresa; quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando nel contempo gli investimenti; rafforzare la resilienza e la capacità del sistema sanitario per quanto riguarda gli operatori sanitari, i prodotti medici essenziali e le infrastrutture; migliorare il coordinamento tra autorità nazionali e regionali;
    2. fornire redditi sostitutivi e un accesso al sistema di protezione sociale adeguati, in particolare per i lavoratori atipici; attenuare l’impatto della crisi sull’occupazione, anche mediante modalità di lavoro flessibili e sostegno attivo all’occupazione; rafforzare l’apprendimento a distanza e il miglioramento delle competenze, comprese quelle digitali;
    3. garantire l’effettiva attuazione delle misure volte a fornire liquidità all’economia reale, in particolare alle piccole e medie imprese, alle imprese innovative e ai lavoratori autonomi, ed evitare ritardi nei pagamenti; anticipare i progetti di investimento pubblici maturi e promuovere gli investimenti privati per favorire la ripresa economica; concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare su una produzione e un uso puliti ed efficienti dell’energia, su ricerca e innovazione, sul trasporto pubblico sostenibile, sulla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche e su un’infrastruttura digitale rafforzata per garantire la fornitura di servizi essenziali;
    4. migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e il funzionamento della pubblica amministrazione.

Con l’ultima raccomandazione il Consiglio invita l’Italia a migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e il funzionamento in generale della Pubblica Amministrazione sulla base delle seguenti e puntuali considerazioni:

Un’amministrazione pubblica efficace è cruciale per garantire che le misure adottate per affrontare l’emergenza e sostenere la ripresa economica non siano rallentate nella loro attuazione. L’erogazione delle prestazioni sociali, le misure a sostegno della liquidità, l’anticipazione degli investimenti, ecc. potrebbero non essere efficaci se ostacolate da impedimenti nel settore pubblico. Tra le carenze figurano la lunghezza delle procedure, tra cui quelle della giustizia civile, il basso livello di digitalizzazione e la scarsa capacità amministrativa. Le procedure e i controlli devono essere attuati rapidamente, in un contesto in cui vengono significativamente incrementate le risorse pubbliche a sostegno dell’attività economica. Prima della crisi la digitalizzazione nelle amministrazioni pubbliche era disomogenea. L’interazione online tra le autorità e la popolazione era modesta e rimane bassa la percentuale di procedure amministrative gestite dalle regioni e dai comuni che possono essere avviate e portate a termine interamente in modo elettronico. La crisi ha inoltre messo in luce la mancanza di interoperabilità dei servizi pubblici digitali. Per aumentare la capacità della pubblica amministrazione di rispondere alle esigenze delle imprese occorre migliorare e semplificare le normative settoriali, rimuovendo nel contempo gli ostacoli alla concorrenza. Infine, un sistema giudiziario efficiente è fondamentale per un’economia attraente e propizia agli investimenti e all’imprenditoria e sarà fondamentale nel processo di ripresa, anche mediante l’attivazione di quadri efficienti per il salvataggio e il rilancio”.

Assicurando la piena attuazione delle raccomandazioni ricevute, l’Italia contribuirà ai progressi verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e allo sforzo comune di garantire la sostenibilità competitiva nell’Unione.

Un obiettivo che l’Italia non potrà e dovrà mancare.

Tiziana Allievi – t.allievi@lascalaw.com

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