Si rende noto che la Commissione Europea ha recentemente adottato una proposta di direttiva con alcune modifiche all’attuale quadro normativo in materia di antiriciclaggio dettato dalla Direttiva 2015/849/UE (c.d. “IV Direttiva Antiriciclaggio”).
Nello specifico, la proposta propone una serie di misure volte a migliorare la lotta al finanziamento del terrorismo ed a garantire una maggiore trasparenza delle transazioni finanziarie e di entità societarie sotto il quadro giuridico preventivo in atto nell’Unione, ossia la direttiva (UE) 2015/849 (la “4AMLD”).
L’adozione delle norme contro il riciclaggio di denaro aggiornate a maggio 2015 ha rappresentato un significativo passo per migliorare l’efficacia degli sforzi dell’UE nella lotta contro il riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali e per contrastare il finanziamento di attività terroristiche. Tuttavia, la minaccia terroristica è cresciuta e si è evoluta, anche alimentata dal repentino progresso della tecnologia e della comunicazione.
Il sistema finanziario interconnesso a livello globale rende, infatti, più semplice nascondere e spostare i fondi in tutto il mondo, in particolare, l’estrema facilità di attraversamento delle frontiere e delle diverse giurisdizioni rende sempre più difficile rintracciare il denaro. In questo modo, i riciclatori di denaro, gli evasori fiscali, i terroristi, truffatori e altri criminali sono quini in grado di coprire facilmente le loro tracce.
Un sistema finanziario sottoposto ad un adeguato controllo e con strumenti di analisi appropriate può consentire di scoprire in maniera più efficiente le transazioni anomale, contribuire ad una migliore individuazione delle reti di terroristi e delle minacce relative a connessioni criminali, in modo tale da portare a azioni preventive da parte di tutte le autorità competenti. Tuttavia, esistono ancora lacune nella sorveglianza dei molteplici mezzi finanziari utilizzati dai terroristi, dal denaro al commercio di beni, valute virtuali e carte prepagate anonime.
Alla luce di quanto evidenziato, la proposta in esame intende affrontare tali lacune, evitando tuttavia di porre ulteriori ostacoli al sistema dei pagamenti e dei mercati finanziari nei confronti dei cittadini e delle imprese rispettosi della legge, in modo tale da bilanciare la necessità di aumentare la sicurezza con la necessaria protezione dei diritti fondamentali, tra cui la protezione dei dati e della libertà economica.
In sintesi, la presente Proposta è volta a:
- rafforzare i poteri delle Unità Europee di Informazione Finanziaria (EU Financial Intelligence Units) e facilitare la loro cooperazione tramite l’interconnessione dei registri, nonché ampliando l’accesso alle informazioni contenute nei registri bancari;
- affrontare i rischi di finanziamento del terrorismo legati all’uso delle valute virtuali
- affrontare i rischi legati all’uso di carte di credito pre-pagate, riducendo la possibilità di effettuare pagamenti anonimi, abbassando le soglie per l’identificazione da 250 Euro a 150 Euro e ampliando i requisiti di verifica della clientela;
- introdurre controlli più penetranti sui paesi terzi a rischio, armonizzando l’elenco dei controlli applicabili ai paesi con carenze nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo;
- introdurre regole di trasparenza più severe per prevenire l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.