25.07.2019 Icon

Il resoconto delle SOS nel 1° semestre del 2019

In data 17 luglio 2019, l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (“UIF”) ha pubblicato la newsletter n. 5, recante “Le segnalazioni di operazioni sospette – 1° semestre 2019”, che dà conto delle principali novità e dei risultati conseguiti nel primo semestre 2019 in materia, appunto, di segnalazioni di operazioni sospette.

Nel primo semestre del 2019, la UIF ha ricevuto in totale 51.201 segnalazioni di operazioni sospette (“SOS”), con un aumento del 3,8% rispetto al periodo corrispondente del precedente anno. Le operazioni segnalate hanno superato i 47 miliardi di euro (oltre 44 miliardi quelle effettivamente eseguite), contro i circa 45 miliardi nel primo semestre del 2018.

La crescita delle SOS ricevute è imputabile a quelle di riciclaggio (50.229, con un +6,2% rispetto all’anno precedente). Per questa categoria di SOS si tratta in assoluto del maggior numero di segnalazioni acquisite nell’arco di un semestre e il loro aumento ha più che compensato l’ulteriore riduzione di quelle relative alla voluntary disclosure (518, rispetto alle 1.392 del primo semestre del 2018) e le minori segnalazioni relative al finanziamento del terrorismo (396 a fronte di 657), che si sono stabilizzate dopo il calo del secondo semestre del 2018.

Nel primo semestre del 2019, la UIF ha complessivamente analizzato e trasmesso agli Organi investigativi 50.990 segnalazioni e ha adottato 20 provvedimenti di sospensione di operazioni sospette per un valore di 1,8 milioni di euro (24 provvedimenti nel primo semestre del 2018).

Le segnalazioni valutate dalla UIF di interesse finanziario hanno rappresentato l’84,5% del totale, in aumento di oltre mezzo punto percentuale rispetto al primo semestre del 2018.

Si registrano, inoltre, incrementi delle segnalazioni riferite a operazioni effettuate in Sicilia, Puglia, Campania ed Emilia-Romagna e contenute diminuzioni di quelle relative a Piemonte e Lombardia. A livello provinciale, Milano, Prato, Napoli, Imperia e Parma si collocano ai primi cinque posti per numero di segnalazioni di operazioni sospette in rapporto alla popolazione.

Per quanto riguarda le SOS trasmette dai soggetti obbligati, quelle inoltrate da banche e Poste hanno registrato una riduzione del 13,2%. La variazione riflette in buona misura lo spostamento di attività e di segnalazioni da una società capogruppo a un intermediario finanziario controllato.

Agli Istituti di moneta elettronica (“IMEL”) e agli Istituti di pagamento (“IP”) è riconducibile il 53,4% delle segnalazioni inoltrate da segnalanti diversi da banche e Poste, seguiti dai prestatori di servizi di gioco (16,6%).

Fra gli IP, i money transfer hanno inviato 4.271 SOS per un totale di 59.515 operazioni sospette, che hanno avuto come principali Paesi di destinazione Romania, Marocco, Sri Lanka e Pakistan (8,7% e 8% rispettivamente per i primi due Paesi, 5,7% per ognuno degli altri due).

Nel complesso, l’incidenza degli altri intermediari e operatori finanziari è aumentata dal 14,3% al 24,5% e quella del comparto non finanziario dal 9,8% al 12,1%.

Nel primo semestre 2019, la UIF ha ricevuto 169 richieste di informazioni da parte dell’Autorità giudiziaria e ha inviato 329 note di risposta, che comprendono i seguiti forniti a richieste avanzate in anni precedenti.

Nello stesso periodo la UIF ha condotto 8 ispezioni e ha partecipato con propri addetti a 3 accertamenti ispettivi effettuati dalla Vigilanza della Banca d’Italia.

Sono state ricevute 666 richieste o informative spontanee da omologhe autorità estere e 4.192 segnalazioni “crossborder” dalle Financial Intelligence Unit (“FIU”) dell’Unione europea. Le richieste inoltrate a FIU estere sono state 451, soprattutto per esigenze di analisi di segnalazioni di operazioni sospette.