La prossima cessione di una quota di Edison da parte della controllante francese Edf ha risvegliato l’attenzione del mercato, soprattutto in Italia. Se l’altra utility milanese, A2A, pare non guardare più al dossier – «non credo che sarà ceduta e non credo che per noi sia interessante detenere una quota di minoranza in Edison», ha sentenziato ieri l’ad Mazzoncini – un fondo italiano potrebbe pensarla diversamente. Tra chi guarda al dossier ci sarebbe F2i, la Sgr guidata da Renato Ravanelli e partecipata da Cdp Equity.
Edf ha da poco nominato gli advisor, a cui ha affidato l’incarico di valutare due strade alternative: la quotazione e l’ingresso di un socio di minoranza. La decisione su quale percorso intraprendere potrebbe arrivare già entro la fine dell’anno, ma per concludere l’operazione servirà tempo. La partita è ancora alle battute iniziali e nessuna proposta formale è stata avanzata. È pur vero che accogliendo un socio nel capitale di Edison, Edf potrebbe incassare una somma maggiore rispetto alla quotazione: un fattore di peso dato l’elevato indebitamento del gruppo. L’intero asset, secondo indiscrezioni di stampa, potrebbe avere un valore tra i 7 e i 10 miliardi di euro, però l’azionista sarebbe disposto a cederne solo una minoranza. A queste considerazioni si aggiunge l’italianità di F2i, che potrebbe appianare potenziali intoppi politici.
Dalla sua, al fondo non mancano motivi per guardare al dossier. Anche dopo la vendita di 2i Rete Gas a Italgas, conclusa in estate, F2i mantiene una solida esposizione al mondo dell’energia, sia nelle infrastrutture che nella gestione dei clienti con Sorgenia. L’ad Ravanelli ha inoltre un passato in Edison, prima come direttore finanziario poi come presidente, e conosce bene i francesi. Infine, l’investimento in Foro Bonaparte potrebbe rappresentare per il fondo una porta d’accesso al mondo dell’idroelettrico, per cui le gare di appalto degli impianti con le concessioni scadute sembrano ancora lontane.
13.11.2025
F2i guarda a Edison, Edf valuta la cessione di quote
- La Repubblica