14.10.2025 Icon

Bollette elettriche 2026: il DPFP apre una nuova fase di stabilità e opportunità per gli operatori

Il Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP), approvato dal Governo il 2 ottobre 2025, delinea il quadro macroeconomico e normativo per il triennio 2026-2028 e contiene alcune indicazioni di rilievo per il settore elettrico. Tra continuità istituzionale, recepimento delle nuove direttive europee e promozione di strumenti di stabilizzazione dei prezzi, il DPFP offre segnali di maggiore prevedibilità e nuove occasioni di sviluppo per i fornitori di energia.

Nel Comunicato del Consiglio dei Ministero n. 143/2025 si legge che “Il testo ha l’obiettivo di intervenire in modo organico sulla produzione di energia da fonte nucleare sostenibile e da fusione, inserendola nel “mix energetico italiano” per raggiungere l’indipendenza energetica e gli obiettivi di decarbonizzazione”.

Per perseguire tali obiettivi, uno dei punti più rilevanti è la proroga dell’attuale collegio dell’ARERA fino a dicembre 2025, che assicura continuità regolatoria in questa fase delicata di transizione. La stabilità dell’Autorità consentirà di accompagnare l’attuazione delle nuove direttive europee senza interruzioni decisionali, facilitando il dialogo tra regolatore e operatori.

Il DPFP recepisce inoltre gli indirizzi della direttiva (UE) 2024/1711, destinata a ridefinire il mercato elettrico europeo. L’obiettivo è favorire una maggiore trasparenza contrattuale e introdurre la possibilità di offerte a prezzo fisso di durata annuale, così da contenere la volatilità e migliorare la pianificazione economica dei fornitori. Per gli operatori, questa evoluzione può tradursi in nuove opportunità commerciali e in una maggiore fidelizzazione della clientela, grazie a formule di fornitura più stabili e prevedibili.

Il documento conferma poi il ruolo strategico dei Power Purchase Agreements (PPA) come strumento di copertura dal rischio di prezzo e di valorizzazione dell’energia rinnovabile. L’incentivo all’uso dei PPA apre la strada a nuovi modelli di business e alla possibilità per i fornitori di costruire portafogli energetici più resilienti, legati a contratti di lungo periodo con produttori o grandi consumatori.

Un ulteriore elemento positivo è l’attenzione al modello del “cliente attivo” e alle comunità energetiche, che pur modificando la domanda tradizionale, offrono ai fornitori margini per ampliare la gamma dei servizi: dalla gestione energetica locale alle soluzioni digitali per l’autoconsumo e la condivisione.

Pur non introducendo misure vincolanti, il DPFP segna una direzione chiara: rafforzare la stabilità regolatoria, favorire la prevedibilità dei ricavi e promuovere strumenti di lungo periodo. Per gli operatori del settore elettrico si apre così una fase in cui la certezza delle regole e la programmazione economica tornano centrali, creando le condizioni per investimenti sostenibili e una maggiore competitività del sistema nel suo complesso.

Il tutto in un contesto in cui il DPFP non è un atto normativo vincolante, ma una cornice programmatica: i temi affrontati sono molti, ma sarà necessario attendere, in particolare, la Legge di Bilancio per verificare quali saranno le misure effettive messe in campo per il prossimo triennio.

Autore Laura Bettelle

Associate

Milano

l.bettelle@lascalaw.com

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