09.02.2011

Economia, una “scossa” a costo zero

  • La Repubblica

di Luisa Grion

ROMA – Un pacchetto di sviluppo a costo zero che dovrà rilanciare l´economia grazie ad un riordino degli incentivi, ad una manciata di liberalizzazioni (sulla rete distributiva dei carburanti) e alla modifica di tre articoli della Costituzione. E´ così che oggi il Consiglio dei ministri intende dare la «scossa» al paese. Misure sulle quali Tremonti, Romani e Berlusconi hanno discusso in un breve vertice ieri mattina e che la sera prima erano state al centro di uno scontro, ad Arcore, fra il premier e l´asse Calderoli-Tremonti. Berlusconi avrebbe rimproverato i due ministri per la forzatura fatta sul federalismo – stoppata poi dal Quirinale – e avrebbe chiesto di mettere sul piatto dello sviluppo un po´ di risorse. Il ministro leghista e il responsabile dell´Economia avrebbero risposto che quel poco che c´è serve ad avviare l´autonomia fiscale dei Comuni. Diversità di vedute dovute anche al fatto che Tremonti non sarebbe molto convinto della portata delle misure: l´Ansa riferisce che da Tel Aviv, dove ieri sera si era recato per un incontro sulla economia del Medio Oriente, il ministro – a telecamere spente – avrebbe fatto una battuta non proprio positiva sul pacchetto.
Quindi, sorprese a parte (e il ministro Romani ha annunciato che ci saranno), il pacchetto sarà a costo zero. Il governo oggi vara un mix destinato soprattutto a riformare gli incentivi. Le novità, introdotte dal 2012, prevedono un riordino di quelli oggi a carico del ministero dello Sviluppo Economico, la maggiore facilità d´accesso, la possibilità di utilizzare un sistema di "vaucher" fiscale, la destinazione del 50 per cento delle risorse alle piccole medie imprese, l´istituzione di un Fondo unico. Piano Sud e piano casa a parte – oggetto di una relazione del ministro Fitto – il Consiglio dei ministri esaminerà anche il disegno di legge annuale per la concorrenza e il mercato: piatto forte del testo è la liberalizzazione della rete dei carburanti, gli incentivi alla razionalizzazione dei distributori, la sperimentazione di un «prezzo settimanale» del pieno. Ma un capitolo è dedicato anche la trasparenza del settore bancario e assicurativo e alla commissione di massimo scoperto, che in alcuni casi (bassa entità e limitata durata dello sconfinamento) non sarà richiesta. Quanto alla modifica dei tre articoli della Costituzione, il disegno di legge costituzionale oggi all´esame prevede la modifica di tre articoli: il 41 (sulla libertà d´impresa e i controlli da realizzare ex post), il 97 (che introduce criteri di merito nella Pubblica amministrazione) e il 118 (sull´adeguamento degli enti locali all´ autocertificazione).
Fa discutere soprattutto la modifica del 41: Bersani, leader del Pd invita a fermarsi: «cambiarlo è inutile perché nessuna liberalizzazione è impedita da questo articolo» che si trova nella prima parte della Legge, fino ad oggi mai toccata. La Marcegaglia, leader degli industriali, vede invece il fatto come positivo anche se – ha commentato – «non basta»: servono provvedimenti, come le semplificazioni, che possano avere un impatto immediato e serve un nuovo fisco. Confindustria ha un suo progetto e lo presenterà a breve.